Asili nido a Napoli, la Cisl proclama lo sciopero

Secondo il sindacato il nuovo bando non garantisce livelli economici e occupazionali

Manfredi all'inaugurazione dell'asilo nido di Ponticelli
Manfredi all'inaugurazione dell'asilo nido di Ponticelli
Venerdì 3 Maggio 2024, 13:53
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 Asili nido e micronidi comunali a Napoli, la Cisl Funzione Pubblica annuncia una prima giornata di sciopero dei lavoratori del settore dopo il fallimento del tentativo di conciliazione realizzato dal prefetto.

Questa la decisione della categoria al termine dell' incontro a cui hanno preso parte, tra gli altri, l'assessore all'Istruzione Maura Striano, il leader del sindacato dell'area metropolitana Luigi D'Emilio e il responsabile del comparto Terzo Settore della FP Vincenzo Migliore.

«Siamo stati costretti - dichiara il segretario generale della federazione D'Emilio - a proclamare la mobilitazione, perchè il Comune non ha dato la disponibilità a rettificare la determina dirigenziale relativa alla procedura per l'affidamento del servizio di gestione. Il nuovo bando non garantisce i livelli economici ed occupazionali attualmente esistenti ed al tempo stesso non offre un'assistenza sicura ai piccoli utenti della nostra città. Eravamo convinti che la Giunta facesse marcia indietro dopo l'approvazione da parte del Consiglio della delibera sul bilancio con il via libera alla garanzia del salario minimo nei contratti di appalto e in tutti i provvedimenti di concessione o autorizzazione.

Evidentemente si predica bene e si razzola male».

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Il sindacato sottolinea le conseguenze negative prodotte dal provvedimento che riduce da 12 a 11 milioni l'impegno economico. «Gli oltre 100 operatori impegnati nel comparto - evidenzia Migliore - avranno un taglio netto delle ore di lavoro, con conseguenze devastanti sul piano economico, e ci saranno notevoli ripercussioni sul servizio, perché durante la giornata non potrà essere sempre assicurata la compresenza, e quindi i livelli di sicurezza per i bambini». Il bando del Comune desta delle perplessità anche rispetto alla situazione esistente.

«A fronte di una domanda crescente - conclude il numero uno cittadino della FP in D'Emilio - ci saremmo aspettati un potenziamento dell'offerta, visto che ci sono liste d'attesa da soddisfare. Perciò non riusciamo a comprendere la ratio di questo provvedimento. Se il governo locale insiste, andremo avanti con la nostra lotta, perchè Napoli non può permettersi di tagliare un solo euro sui servizi ai cittadini, soprattutto quelli educativi».

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