Lo sport è così, da sempre. Sa essere un buon amico ma anche un amico crudele. Con chiunque. Ti fa passare in un attimo (o quasi) dalle lacrime di gioia a quelle di delusione.
Domandare (anche) a Danilo Iervolino che dopo le emozioni del 22 maggio 2022, quando festeggiò la prima storica e clamorosa salvezza in Serie A, oggi si ritrova a distanza di soli quasi due anni a dover fare i conti con lo sconforto per la pesante e inaspettata retrocessione in Serie B. Che fa male, malissimo.
Dal voler diventare la nuova versione del modello Udinese o Sassuolo, l’idea era reale visti i tanti investimenti fatti che hanno però lasciato un misero patrimonio tecnico al club, la Salernitana si ritrova ora costretta a ripartire.
Ma nonostante lo sconforto per il brutto passo falso stagionale e le sterili chiacchierate con alcuni imprenditori, il numero uno granata sembra pronto a ripartire. Con forza, con entusiasmo. Ed è esattamente da qui che bisognerà ricostruire, evitando soprattutto di ricommettere gli errori, di campo e gestionali, delle ultime due stagioni.