Le malattie cardiovascolari rappresentano un problema di salute pubblica, specie nei paesi economicamente più avanzati. Ed è largamente influenzato dagli stili di...
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I DATI
Sul numero di aprile del Journal of American College of Cardiology è stato recentemente pubblicato un interessante studio nell'ambito del National Health and Nutrition Examination Survey, condotto dal National Center for Health Statistics americano su oltre 6.500 adulti tra i 40 e 75 anni. Di questi il 5% saltava del tutto la colazione, l'11% la faceva di rado, il 25% la faceva spesso ed il 59% tutti i giorni. Nel lungo periodo (circa 18 anni) di follow up, i soggetti che non facevano la colazione registravano il 75% di mortalità in più di coloro che la facevano regolarmente, ed in particolare più del doppio di mortalità per cause vascolari (siano esse cardiache o cerebrali).
Saltare la colazione ha effetti importanti sul rischio cardio-metabolico. In particolare la riduzione della sazietà al mattino, causata dall'assenza di colazione, porta a mangiare di più nell'arco della giornata, favorendo quindi l'obesità (in particolare quella addominale) e facilitando lo sviluppo di insulino-resistenza. Favorisce inoltre lo sviluppo di ipertensione e modifica in peggio il livello dei grassi nel sangue. Ed infine, come anche gli autori dello studio sottolineano, saltare la colazione è spesso specchio di abitudini di vita non corrette non solo dal punto di vista alimentare. I soggetti in questione infatti tendono a fare poca attività fisica ed ad avere disturbi del sonno. E tutte queste cattive abitudini, come parecchi studi suggeriscono, si acquisiscono nell'età scolare e si portano avanti fino all'età adulta. È pertanto importante educare i nostri figli ad avere un rapporto col cibo sano. Perché le abitudini corrette assunte in gioventù li aiuteranno in età adulta.
* Direttore di Cardiologia
intensiva Policlinico Gemelli Università Cattolica Roma
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Il Mattino