Avellino: 14enne appiccò il fuoco alla casa della fidanzatina: «Sono pentito, un attimo di follia»

Il ragazzo davanti al tribunale dei minori

Vigili del fuoco ad Avellino
 «Sono pentito, ho agito in preda ad un attimo di follia». Il 14enne di Rione San Tommaso che la scorsa settimana ha appiccato le fiamme alla porta d'ingresso...

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 «Sono pentito, ho agito in preda ad un attimo di follia». Il 14enne di Rione San Tommaso che la scorsa settimana ha appiccato le fiamme alla porta d'ingresso dell'abitazione della fidanzatina ha fornito la sua versione dei fatti al pubblico ministero del tribunale dei minorenni di Napoli, Francesco Cerullo. Ha chiarito anche che alla base del gesto vi erano stati dei dissidi tra lui e la fidanzata e di essere risentito per alcune circostanze. Ha più volte precisato di aver agito da solo. Il minore - accusato di incendio doloso si è detto anche pronto ad avviare un percorso di recupero per lo specioso episodio di cui si è reso protagonista la notte tra il 12 e il 13 settembre. Alle tre di notte è uscito di casa e si è recato con una tanica di benzina che già aveva nel portone della fidanzata. Ha versato il liquido infiammabile sullo zerbino per poi dargli fuoco. Le fiamme in un attimo si sono propagate alla porta d'ingresso e al vicino ascensore. Le alte temperature raggiunte hanno fatto esplodere la lampadina del sistema di illuminazione condominiale.

Grazie a quei rumori, accompagnati dal fumo che aveva già invaso l'appartamento, il papà si è svegliato e si è reso conto di cosa stesse accadendo. Grazie alla sua lucidità ha immediatamente svegliato i due figli e la moglie, ha dato l'allarme e ha cercato di portare in salvo la sua famiglia e gli altri condomini dello stesso pianerottolo. Senza perdere tempo ha cercato di domare il rogo per scongiurare danni ulteriori. Sul luogo dell'incendio - dopo l'allarme lanciato dalla coppia - sono intervenuti gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Avellino e i vigili del fuoco per mettere in sicurezza l'area interessata dalle fiamme e condurre i primi rilievi, oltre che per stabilire la natura dell'accaduto.

Subito gli inquirenti si sono resi conto che dietro l'azione incendiaria ci fosse il ragazzo, trovato ancora nell'androne del portone nel quale si era intrufolato con l'intento di provocare i danni ingenti e lanciare un messaggio alla ragazzina. Ora si attendono le determinazioni del pubblico ministero del tribunale dei minorenni di Napoli. Possibile che il minore venga ammesso all'istituto della messa alla prova. 

 

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Il Mattino