Abbattimenti ad Avellino, primo stop: salvo il pioppo di via Lanzilli

Abbattimenti ad Avellino, primo stop: salvo il pioppo di via Lanzilli
Una commissione di esperti contro l'abbattimento indiscriminato degli alberi ad Avellino. E da subito la sospensione della procedura di abbattimento del grande pioppo...

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Una commissione di esperti contro l'abbattimento indiscriminato degli alberi ad Avellino. E da subito la sospensione della procedura di abbattimento del grande pioppo monumentale di via Lanzilli.

Il sindaco, Gianluca Festa, e l'assessore all'Ambiente, Giuseppe Negrone, si impegnano a fare di più in una città giardino che ha perso ormai da molti anni la sua identità «green» e continua a dilapidare il meglio del suo patrimonio arboreo. L'impegno è stato assunto ieri mattina, a Palazzo di Città, durante un lungo faccia a faccia tra l'amministrazione comunale, il consigliere di opposizione Ferdinando Picariello (M5s), l'ex assessore pentastellato all'ambiente, Massimo Mingarelli, l'attivista Diego Infante e l'agronomo Fernando Zaccaria. Incalzati sul tema dei continui abbattimenti di piante di alto fusto, e su un patrimonio arboreo che sconta decenni di mancata manutenzione e risulta sottodimensionato di circa il 40 per cento, il sindaco e l'assessore si sono mostrati pronti a passare ai fatti. Prima di tutto, servirà una nuova perizia tecnica prima di poter decretare il taglio dell'enorme pioppo di via Lanzilli, oltre 400 centimetri di diametro e molti decenni alle spalle, che sarebbe dovuto cadere stamattina. Quindi, l'amministrazione si è impegnata a costituire un organismo tecnico, insieme agli agronomi e agli ambientalisti, che possa valutare caso per caso tutte le pratiche controverse di abbattimento.

Per finire, l'assessore Negrone ha annunciato la volontà di aumentare gli stanziamenti economici sul capitolo della manutenzione ordinaria, attualmente assolutamente carente. «L'amministrazione riferisce il consigliere Picariello ha accettato la nostra proposta di istituire una sorta di commissione tecnica. Troppo spesso, come in questo vaso si rischia di abbattere alberi di alto fusto, che raccontano la storia della città e sono fondamentali per il contenimento dell'inquinamento, sulla base di perizie datate o non particolarmente dettagliate». Picariello sottolinea l'apertura dell'esecutivo, ma non nasconde una posizione critica rispetto all'operato dell'amministrazione sul tema cruciale del verde cittadino: «Bisognerebbe piantumare molti più alberi, e in questo senso continua il piano degli assessori Buondonno e Negrone, che prevedeva un nuovo albero per ogni nascita, è rimasto lettera morta. Mentre lo smog impazza». Del resto, in città sono previsti nuovi abbattimenti. Cadranno salvo colpi di scena nove pini marittimi a Piazza Kennedy e altri platani, almeno 4, colpiti dal cancro colorato in quello che un tempo era il più bel viale alberato: viale Italia.

Se non altro, sul pioppo di via Lanzilli, nato addirittura prima che il rio San Francesco, che attraversa quella zona, venisse tombato, l'ha spuntata l'attivista Diego Infante. Paradossalmente, era stato incaricato a titolo gratuito di censire per il Comune gli alberi monumentali da inserire nell'apposito registro regionale. Piante intoccabili, in teoria, per l'importanza, la storia e la tipologia. Salvo scoprire, come in questo caso, che l'albero prescelto sarebbe stato abbattuto. «Era stato deciso riferisce sulla base di una perizia vecchia di due anni, se non fosse stato per il nostro intervento, e per l'apertura dell'amministrazione, non ci saremmo riusciti». Anche Infante sottolinea la necessità che si faccia molto di più sulla manutenzione: «L'assessore Negrone si è impegnato su questo aspetto, per ora chiosa in certi casi siamo di fronte a veri e propri danneggiamenti. Come accaduto ad un'enorme farnia nei pressi della scuola Dante Alighieri».

Ex assessore all'Ambiente, Massimo Mingarelli rilancia l'importanza della commissione: «L'avremmo istituita anche noi se avessimo avuto più tempo. Servirà un organismo snello e tecnico, che sia davvero in grado di spiegare alle comunità se e quando un albero monumentale va abbattuto o, eventualmente, di evitarlo».

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Il Mattino