Alla (ri)scoperta del folk rock

Carlo Venezia e Marcello Spinelli in un Ep con quattro tracce

Alla (ri)scoperta del folk rock
In un panorama musicale in cui persino il rock non solletica più i giovani, ad Avellino un manipolo di musicisti ripesca addirittura il folk rock. Nascono così gli I...

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In un panorama musicale in cui persino il rock non solletica più i giovani, ad Avellino un manipolo di musicisti ripesca addirittura il folk rock. Nascono così gli I Laid the Pistol Down che presentano la loro omonima opera prima, un Ep di 4 brani scritti da Carlo Venezia, chitarrista e voce, che condivide il progetto con Marcello Spinelli.


«Conosco Marcello da più di venti anni» racconta Venezia. «Da adolescenti suonavamo in band diverse. Ho sempre ammirato il suo stile musicale ed il suo approccio. Nel 2022 ci siamo ritrovati. Gli parlai di queste mie canzoni folk mai prodotte e arrangiate. L'idea lo incuriosì, così abbiamo iniziato a lavorarci su. A febbraio del 2022 abbiamo pubblicato su youtube Out of my league, brano live arrangiato per due chitarre. Partendo da quel sound abbiamo costruito le atmosfere di I Laid the Pistol Down».

Ecco, quel nome: «Cercavamo un nome che avesse a che fare con l'immaginario western» spiega Spinelli. «Casualmente ci è capitato di ascoltare la tammurriata nera nella versione della Nuova Compagnia di Canto Popolare. In una strofa cantano "E levate 'a pistuldà, e levate 'a pistuldà". Incuriositi da questa frase, apparentemente senza senso, abbiamo deciso di documentarci. Altro non era che la storpiatura di "Lay the pistol down", verso del ritornello di "Pistol packin' mama", un brano country molto noto tra i soldati americani ai tempi dell' occupazione di Napoli alla fine della Seconda Guerra Mondiale».

«Abbiamo trovato un rimando per comunicare anche la nostra origine geografica aggiunge Venezia la metafora "ho messo giù quella pistola" è un'affermazione scaramantica funzionale al nostro desiderio di non voler mettere giù la chitarra». Ripescare il folk rock non è snobismo: «Non ci poniamo la domanda "cosa va di moda?". È stata una scelta istintiva e fisiologica in quanto era un terreno comune per entrambi. Se vogliamo parlare di tendenze globali, siamo stati anche fortunati. Il 2024 è l'anno in cui Renaissance di Beyoncé, il nuovo album di Lana del Rey, le pellicole di Scorsese e Almodóvar e le passerelle della moda sono il punto di arrivo di una nuova narrativa del country. I laid the pistol down è un mini concept: una serie di storie d'amore, andate ovviamente male, fanno da filo conduttore. All wrong with you racconta una relazione che sfugge di mano al protagonista che pensa di avere tutto sotto controllo. In Hand in hand, un giovane ragazzo cerca di fare colpo cantando una canzone ad una ragazza, più grande di lui. Interpreta male i suoi segnali. Alla fine arriva un bellimbusto che con uno sguardo la seduce ed in un attimo la porta via da lui. Dopo tante delusioni arriva l'aridità dei sentimenti dove ogni forma di empatia viene meno e ci si domanda cosa mai potrà scaturire da un cuore di pietra (Stone heart). La chiusura con Run to you, è una corsa contro il tempo e verso un nuovo amore forti delle difficoltà vissute e superate».

L'Ep è stato registrato, mixato e prodotto da Marcello Spinelli e masterizzato da Raffaello Pisacreta presso Mood Records. Il lavoro è stato pubblicato sotto l'etichetta Desert Dagos Records. Giuseppe Perrotta ha contribuito con voci di accompagnamento, tastiere e fischi. L'artwork è stato curato da Ozdarch, nome d'arte di Olsi Dani: «Olsi è uno dei miei più cari amici, abbiamo suonato per anni insieme nei Dryseas la nostra band Stoner Rock» spiega Venezia «Oltre ad essere batterista è un artista dallo stile unico ed un architetto che lavora su progetti in tutto il mondo».«Stiamo programmando una serie di date tra il centro e sud Italia»: la formazione dal vivo comprende anche Giuseppe Perrotta alle tastiere, Remigio Vildacci alla batteria, Angelo Iannaccone al basso.
 

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Il Mattino