Alloggi universitari ad Avellino, l'ira di Buondonno: «Errore escluderci»

Fondi approvati per 46 milioni di euro

L'Università ad Avellino
Nuovi alloggi universitari sorgeranno a Napoli, Portici, Benevento e Caserta, mentre il sogno dello studentato di Borgo Ferrovia resta lontano. Il progetto di trasformazione...

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Nuovi alloggi universitari sorgeranno a Napoli, Portici, Benevento e Caserta, mentre il sogno dello studentato di Borgo Ferrovia resta lontano. Il progetto di trasformazione dell'ex palazzo dei ferrovieri, adiacente alla stazione dei treni, non è stato preso in considerazione da Palazzo Santa Lucia che oggi, però, esulta per l'ammissione al finanziamento di tutti e sei i progetti candidati al V bando del Ministero università e ricerca pubblicato nel 2022.

Non si dice sorpresa l'assessore all'urbanistica, Emma Buondonno, che nel lontano dicembre del 2019 progettò insieme ai suoi studenti del dipartimento di Architettura dell'Università di Napoli, la rinascita del corpo centrale della stazione che prevedeva, tra le altre cose, la realizzazione di uno studentato da 28 alloggi su più livelli, con tanto di palestra e una cucina con zona pranzo in comune al piano terra. Disegno ambizioso, accolto con entusiasmo dal sindaco, Gianluca Festa, perché strettamente collegato alla ripartenza, per ora ancora attesa, del treno elettrificato lungo la tratta Avellino-Benevento-Salerno. Treno che, in un'ottica di alleggerimento dei grandi centri, avrebbe dovuto fungere da "metropolitana universitaria" e mettere in collegamento diretto il capoluogo irpino con gli atenei campani. Al progetto dello studentato l'amministrazione di Piazza del Popolo ha creduto fermamente, tanto da averlo candidato anche ad un'altra misura, il Programma nazionale della qualità dell'abitare del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, ottenendo un finanziamento utile, tra le altre cose, anche a realizzare 12 alloggi per 36 studenti universitari a rotazione sempre nei pressi della stazione di Borgo Ferrovia.

Finanziamento che, però, non si è ancora incanalato in alcuna procedura esecutiva ad evidenza pubblica. Per ora, Avellino resta fuori dal programma di housing universitario della Regione che ottiene un cofinanziamento di circa 46 milioni di euro che renderà possibile la realizzazione di 465 alloggi riqualificando immobili in disuso come l'ex Istituto Pontificio compreso nel Complesso Monumentale di Santa Chiara, la Residenza Tommaso De Amicis e l'Arsenale Militare a Napoli, la Residenza Medici a Portici, la Residenza Medici, la Caserma Barducci a Caserta e il Complesso Vittorino a Benevento.
Per Buondonno: «Non c'è da meravigliarsi, visto che la Regione Campania è la stessa che intende modificare gli strumenti urbanistici per consolidare ulteriormente la densificazione urbana con una visione napolicentrista.

Così come la stessa Università "Federico II", dimenticando che ad Avellino ha un Dipartimento di Agraria di tutto rispetto, ha inspiegabilmente immaginato di realizzare l'Agritech, il Centro Nazionale per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura, nell'ex Manifattura Tabacchi di Napoli investendo ben 320 milioni del Pnrr. È chiaro che, se questa è la visione, le residenze per studenti si fanno altrove continuando a concentrare a Napoli l'edilizia universitaria di ben 5 atenei campani su 7». Per l'assessore la strada da seguire sarebbe tutt'altra: «Bisognerebbe ragionare di rafforzamento di tutta l'armatura urbana regionale, quindi degli altri capoluoghi e delle aree interne in particolare, anche in termini di housing universitario. È dagli anni 90 che si lavora al decentramento dei grandi atenei, ora facciamo passi indietro».

A pesare sull'esclusione della città non sarebbe stata, dunque, né la mancata attivazione del treno né la nascita del polo Avellino, sede distaccata di Unisa, a Piazza del Popolo, tutt'altra zona. Ne è certa Buondonno che conclude: «Si preferisce ingolfare Napoli a scapito delle aree interne, è un problema di strategia politica».

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Il Mattino