Alta Velocità, è scontro sui ristori

Polemica sui fondi di compensazione

Idee chiare, compattezza e pragmatismo. I sindaci della Valle dell'Ufita e del Cervaro hanno definito i contenuti della controproposta da sottoporre al presidente della IV...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Idee chiare, compattezza e pragmatismo. I sindaci della Valle dell'Ufita e del Cervaro hanno definito i contenuti della controproposta da sottoporre al presidente della IV commissione consiliare Trasporti della Regione Campania, Luca Cascone, ed a Rfi. Per gli amministratori irpini è più che chiaro un concetto: i criteri per il riparto dei fondi compensativi e di riqualificazione da destinare ai comuni attraversati dall'Alta Capacità Napoli-Bari non possono essere certamente quelli che sono stati prospettati mercoledì scorso a Napoli da Luca Cascone e dall'ingegnere Ciro Napoli, dirigente di Rfi. E così nel documento in via di definizione - a stretto giro sarà trasmesso in Regione Campania -, i primi cittadini stanno avvalorando le loro ragioni, scaturite, evidentemente, da valutazioni non certo di campanile.

Le risorse per mettere in piedi i progetti inerenti i due lotti "Frasso Telesino-Vitulano" e "Apice-Orsara" sono notevoli: 120 milioni di euro. Di questi 50 milioni di competenza Rfi, e che rappresentano il 2% degli importi dei lavori da eseguire (su entrambe le tratte), e 70 milioni di euro che la Regione dovrebbe rendere disponibili attraverso il Fondo sviluppo e coesione. Proprio sui criteri di ripartizione i sindaci irpini hanno voluto fare chiarezza. E per questo si apprestano a sottoscrivere il documento che sarà il punto di partenza per la nuova trattativa che si svilupperà sul tavolo regionale a Napoli alla prossima convocazione del presidente Cascone. Il concetto appare chiaro.

Partendo dal presupposto che i fondi compensativi (quelli del 2%) sono corrispettivi dei singoli lotti, appare discordante l'intenzione manifestata a Napoli di inserire i 120 milioni di euro in un unico calderone. Dunque, se ad esempio, il lotto più costoso dell'intera tratta Napoli-Bari è quello rientrante nella Apice-Orsara, vale a dire Hirpinia-Orsara (1,2 miliardi di euro per costruire 27 km su 28 km in galleria), appare ovvio che il 2%, in questo caso, dovrà essere destinato ai comuni ricompresi tra la Valle dell'Ufita sino ad Orsara e non "dirottato" anche su altri territori, nella fattispecie nel Sannio. Non si tratta di una questione di parte - fanno sapere i sindaci - ma del giusto ed equo riconoscimento che la legge prevede. Presenti al tavolo su convocazione del sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, coordinatore politico del Masterplan, i colleghi di Grottaminarda, Melito Irpino, Flumeri, Frigento, Savignano Irpino, Montaguto, Casalbore.

E con loro anche alcuni tecnici che hanno concorso ad alimentare ragionamenti specifici, come l'architetto Gaetano Bevere di Ariano Irpino e l'ingegnere Giancarlo Blasi di Grottaminarda. «Questo documento sarà la base di partenza per una trattativa diversa - spiega il sindaco di Grottaminarda Marcantonio Spera -. Si tratta di una controproposta irpina, ben concordata, alla Regione. Una base di trattativa per addivenire ad una ripartizione equa, diversa da quella che avevano pensato in Regione Campania: si faceva sperequazione indistinta. Adesso vogliamo il nostro, quello che ci spetta. Poi decidiamo noi come dividerlo in maniera organica sul territorio. Una ripartizione propedeutica ad un disegno di sviluppo che verrà perfezionato individuando le opere strategiche. Non dobbiamo abbassare la guardia». Strategico per la pianificazione sarà, evidentemente, il Masterplan, di cui spera è il coordinatore tecnico. 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino