«A Todisco spacco la faccia»: Maggio rischia il processo

Chiuse le indagini sulle frasi del presidente del consiglio comunale

«A Todisco spacco la faccia»: Maggio rischia il processo
Minacce in aula al consigliere Todisco durante i lavori del Consiglio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Minacce in aula al consigliere Todisco durante i lavori del Consiglio comunale di Avellino: chiuse le indagini sul presidente del consiglio, Ugo Maggio. Ora quest'ultimo, affiancato dal suo avvocato Luigi Petrillo, chiederà di essere ascoltato per tentare di chiarire la sua posizione davanti al pubblico ministero, Luigi Iglio che ha seguito l'inchiesta avviata dopo la denuncia del consigliere Todisco.

Richiesta di interrogatorio che dovrà essere presentata entro venti dalla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini. Successivamente la procura di Avellino deciderà se formulare la richiesta di giudizio nei confronti del presidente del consiglio Ugo Maggio accusato di minaccia aggravata da Francesco Todisco, consigliere delegato alle "Aree interne" della Regione Campania.

Dunque allo stato il procedimento nei confronti del consigliere di maggioranza è ancora in una fase embrionale. A presentare denuncia Francesco Todisco difeso dall'avvocato Nello Pizza, segretario del Pd cittadino. L'episodio avvenne lo scorso gennaio in consiglio comunale, quando Maggio - non accorgendosi che aveva ancora il microfono aperto - rivolgendosi al sindaco Festa proferì parole violente contro Todisco. Le parole pronunciate e considerate minacciose sarebbero le seguenti: «se o trovo a Todisco o resto nderra! Dingello a Todisco che ci spacco a faccia!», si sentì dire al microfono rimasto acceso durante i lavori del consiglio comunale, nella seduta del 23 gennaio. Sull'episodio era stata proposta anche un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi da parte del deputato del Pd, Arturo Scotto: «il 23 gennaio 2023 il presidente del Consiglio comunale - fu scritto nell'interrogazione - dalle parole che si sentono in maniera chiara e netta, dal video dello streaming del Consiglio comunale, rivolge pesantissime minacce nei confronti di Francesco Todisco». L'episodio peraltro aveva suscitato diverse reazioni da parte di esponenti istituzionali, già all'epoca. Sulla vicenda intervenne anche il prefetto di Avellino, Paola Spena, che invitò ad abbassare i toni, auspicando che analoghi episodi non si ripetessero. Intanto l'avvocato Luigi Petrillo, dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini nei confronti di Maggio ha inteso precisare: «riteniamo che la vicenda non abbia alcuna rilevanza penale ha precisato l'avvocato Luigi Petrillo - Chi mai potrebbe, infatti, seriamente pensare che il dottore Maggio, stimato urologo e politico di specchiata moralità, abbia inteso effettivamente preannunziare azioni violente nei confronti di un consigliere regionale? E chi potrebbe mai altrettanto seriamente congetturare che le frasi incriminate, riportate al destinatario, lo avrebbero effettivamente intimidito? Confidiamo che il fatto possa essere ridimensionato e chiarito in ogni aspetto quando saremo ascoltati dal pm, cui chiederò di interrogare il dottore Maggio, che, credo, abbia già abbondantemente rassicurato la città e Todisco, facendo pubblica ammenda e chiedendo scusa ad entrambi».

  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino