Avellino, caos anagrafe: 4 impiegati chiedono il trasferimento

Avellino, caos anagrafe: 4 impiegati chiedono il trasferimento
La giunta Festa tira dritto e 4 dipendenti dell'Anagrafe chiedono il trasferimento ad altro incarico. È ancora bagarre nel delicatissimo settore del Comune di Avellino....

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La giunta Festa tira dritto e 4 dipendenti dell'Anagrafe chiedono il trasferimento ad altro incarico. È ancora bagarre nel delicatissimo settore del Comune di Avellino. L'annunciato trasferimento sotto l'egida del comando della Polizia municipale, e dunque presso la sede dei vigili, a via Tedesco, getta benzina sul fuoco delle polemiche già sollevate dai funzionari per il sottodimensionamento del personale e i grandi carichi di lavoro.

Così, mentre l'amministrazione era corsa ai ripari, inviando 3 rinforzi da altri settori, ben 4 funzionari hanno chiesto formalmente di cambiare comparto. Un gesto giunto temporalmente non appena la delibera di giunta con la modifica della Macrostruttura dell'ente è stata pubblicata. Una nuova grana per l'esecutivo, che ora dovrà correre ai ripari con una coperta sempre più corta. Ma non è l'unica decisione contestata nella modifica operata dall'amministrazione all'interno del provvedimento portato in giunta direttamente dal sindaco, Gianluca Festa. Il malcontento riguarderebbe pure la decisione di scindere i Servizi demografici, che appunto passano alla Polizia municipale, dal Servizio elettorale, che invece resta nel primo settore. Una scelta reputata non opportuna rispetto alle funzioni dei due uffici complementari.

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Del resto, la modifica operata alla macrostruttura comunale è particolarmente articolata. La giunta dispone, tra le altre cose, «di riunire all'interno dello stesso servizio, la Manutenzione ordinaria e straordinaria, le sezioni verde, fognatura e strade, edifici pubblici ed alloggi comunali, impianti sportivi e cimiteriali».

Considerata la dipartita del funzionario, prima andato in pensione, che si occupava degli stipendi, viene affidato poi «un servizio di supporto esterno all'Ufficio Espropri ed all'Ufficio Risorse Umane», proprio a tale scopo. Una serie di interventi, dunque, ritenuti necessari per riassettare una macchina amministrativa assolutamente sottodimensionata dal punto di vista del personale, tappando qua e la una serie di buchi e carenze. Tuttavia, fino a quando non sarà approvato in Consiglio comunale il bilancio Consolidato, l'amministrazione Festa non potrà assumere il personale previsto nel suo piano del fabbisogno. Il documento contabile, per legge, doveva passare entro il 30 novembre.

Tra tutti, l'Anagrafe resta un settore particolarmente critico. Da una parte, i pochi dipendenti hanno momentaneamente sospeso lo stato di agitazione annunciato nelle scorse settimane; ma dall'altra, in molti si mostrano apertamente contrari al trasferimento presso il Comando della municipale. Sul piano politico, la questione ora ufficiale sembra destinata ad alimentare ulteriori scontri in Consiglio comunale. Dino Preziosi, capogruppo di «La Svolta», è durissimo: «Da un punto vista politico, è una scelta scellerata. Un cittadino, magari anziano, può raggiungere a piedi Piazza del Popolo e ottenere i suoi certificati, ma al Comando di via Tedesco deve necessariamente arrivarci in automobile. E già questo indispone». Dal punto di vista amministrativo, poi, Preziosi insorge: «Qui qualcuno pensa di essere il padrone del vapore. Ma l'articolo 42 del Testo unico degli enti locali prevede che l'organizzazione e la gestione dei servizi pubblici rappresentino materia di competenza del Consiglio. Invece, senza alcun confronto in aula - rincara - si crea solo ulteriore danno alla città. Avellino sta morendo e che non c'è stata alcuna decisione amministrativa che abbia migliorato la qualità dei servizi. Le scelte sin qui operate, a partire dal trasferimento del capolinea dei bus, sono state tutte errate». Il capogruppo di «La Svolta» annuncia quindi battaglia in Consiglio comunale: «Il decentramento dei servizi penalizzerà tutti. È ancor più grave che siano stati separati il servizio elettorale e quello dell'anagrafe. Così si smantella l'intera organizzazione comunale».

 

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Il Mattino