Avellino, piano antismog in prefettura: stop ai roghi nei campi e controlli serrati

Avellino, piano antismog in prefettura: stop ai roghi nei campi e controlli serrati
Subito ordinanze che disciplinino i roghi agricoli e previo confronto tra Comune e Arpac un nuovo blocco della circolazione dei veicoli inquinanti. Poi un piano di medio e lungo...

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Subito ordinanze che disciplinino i roghi agricoli e previo confronto tra Comune e Arpac un nuovo blocco della circolazione dei veicoli inquinanti. Poi un piano di medio e lungo periodo incentrato sulla riorganizzazione del sistema dei riscaldamenti con una stretta su quelli a biomassa - su cui Avellino si è portato avanti già ieri pomeriggio - e per incentivare la mobilità alternativa. Nel mezzo, con l'ausilio dell'Osservatorio di Montevergine, un sistema che fornisca ai sindaci un alert meteorologico che li instradi nell'emanazione di ulteriori strette quando il tempo favorisce lo smog e ne ostacola la dispersione.

Il piano della Prefettura contro l'emergenza ambientale di Avellino e dell'hinterland ha preso forma ieri mattina. La strategia imbastita nel Palazzo del Governo sarà riepilogata ai sindaci, a cominciare da quello del capoluogo, in una lettera con cui il prefetto Paola Spena ricorderà alle fasce tricolore i loro doveri di massime autorità sanitarie del territorio, e soprattutto conterrà una novità oggettivamente improcrastinabile: una forte raccomandazione alle polizie municipali e alle forze dell'ordine ad implementare i controlli per il rispetto dei dispositivi, con le opportune sanzioni. Avellino e la Valle del Sabato, infatti, già rientrano nell'area critica per cui l'Italia e la Regione Campania sono sotto la lente dell'Unione Europea in una procedura di infrazione. E non è più consentito tergiversare.

Il piano di interventi locale sarà dunque in linea con la «Procedura operativa emergenze polveri sottili», appena varata dalla Regione per provare ad invertire la rotta. Lo spiega il prefetto Spena al termine del confronto svoltosi ieri a Palazzo di governo con le fasce tricolore della Valle del Sabato, la Provincia, la Regione, le associazioni ambientaliste, l'Asl e l'Arpac. «Agiremo nel solco del nuovo decreto dirigenziale regionale, affinché, sulla base del numero degli sforamenti e della situazione meteoclimatica, si applichino le misure migliori». Si partirà dagli abbruciamenti: «D'intesa con la Provincia - riferisce - sarà convocata un'ulteriore riunione con tutto i comuni dell'Area Vasta, per disciplinare l'adozione di ordinanze di divieto dei roghi agricoli. Concentrare negli stessi due giorni la possibilità di bruciare i residui per tutti i Comuni, infatti, fa aumentare evidentemente le emissioni». 

Come detto, Spena stavolta metterà le sue indicazioni nero su bianco: «Scriverò una lettera che declinerà le azioni delle amministrazioni locali, in cui le spingerò ecco la novità di rilievo ad adottare regolamenti per prevedere le sanzioni per chi viola i divieti. Inviterò continua il prefetto le polizie municipali a lavorare e lArma dei carabinieri, presente capillarmente sul territorio, a prestare attenzione anche su questo. In modo che le ordinanze siano efficaci e che funzioni il sistema sanzionatorio». Queste le azioni immediate. «Per la prospettiva prosegue agiremo sul traffico e la mobilità sostenibile e sugli impianti di riscaldamento». Nel primo caso, il prefetto attenderà le risultanze di un ulteriore confronto tra il Comune di Avellino e l'Arpac: «Ho invitato il Comune a fare una riflessione. È vero osserva che le auto non inquinano particolarmente, ma ridurre il volume di quelle inquinanti ha certamente un valore spiega Spena - per ridurre il Pm 10. Anche su questo farò un invito nella mia lettera».

Nella città senza ciclovie e bike sharing, Spena chiede anche un cambio di passo sulla mobilità alternativa. Quindi il tema delicato dei riscaldamenti. Spena aveva chiesto «una stretta sugli impianti a biomassa legnosa non provvisti dei filtri di abbattimento dei fumi». «Su questo dice si potranno intercettare anche le risorse previste sul Pnrr». E si impegna: «Ho preso contatti con il Cnr ed immaginiamo di portare la questione al Ministero».

Come detto, ha anticipato anche il prefetto con la sua ordinanza. Il cammino da fare, però, è ancora lungo. Legambiente, alla vigilia del tavolo in Prefettura, aveva portato i dati dell'emergenza al Procuratore Airoma, con il chiaro intento di compulsare anche il Palazzo di Governo. Ma il prefetto non polemizza: «In questa vicenda ci sono tanti risvolti - risponde - ed anche dei momenti di esasperazione. Loro segnalano da tempo una serie di dinamiche e si aspetterebbero concretezze sempre maggiori. In ogni caso - distingue - sono cammini diversi. Quello delle cooperazione, per me, raggiunge sempre il migliore risultato».

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Il Mattino