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Furbetti del cartellino Asl di Avellino, la sentenza arriverà il prossimo 22 novembre. Ieri sono state depositate le ultime memorie difensive dagli avvocati Alberico Villani e Raffaele Bizzarro. Il procuratore generale ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Avellino. Sono 28 imputati condannati in primo grado dal tribunale di Avellino.
In primo grado furono condannate a 13 mesi e mezzo di reclusione Linda Volpe, ad un anno di reclusione Annarita Benevento, Rosa Anna Grimaldi, Arturo Iannaccone, Carmine Iannaccone, Gerardo Iannaccone, Carmela Lilli, Maria Concetta Perrone, Grazia Raduazzo, Gerardo Rizzo, Ciro Tommasini, mentre ad 11mesi e mezzo sono stati condannati Olimpia Vozella, Riccardo Tedeschi e Immacolata Argenio, 11 mesi di reclusione per Carmela D'Avanzo, 10 mesi e 15 giorni per Adele Pagliuca, Angelo Antonio Sementa e Carmelina Bavaro, 10 mesi di reclusione per Giuseppe Bruno, Mirella Colacurcio, Lidia D'Amore, Rosanna Sardone e Gaetano Alvino. Ed ancora 9 mesi e mezzo di reclusione per Carmela Luongo, 9 mesi per Pasquale Mauro (riconosciuta l'attenuante della parziale infermità di mente) Emilio Medugno e Annamaria Piscopo, 7 mesi e 10 giorni per Teresa Poli (con riconoscimento dell'attenuante per il risarcimento del danno).
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Nella maxi inchiesta denominata «badge malato» finirono, funzionari, impiegati amministrativi e camici bianchi.L'inchiesta fu condotta dalla squadra Mobile della questura di Avellino, guidata dall'allora vicequestore Marcello Castello. Furono effettuate anche delle riprese, con delle telecamere nascoste nella sede di via Degli Imbimbo. Per gli inquirenti gli imputati avrebbero arrecato un danno erariale all'azienda timbrando i cartellini marcatempo anche quando non erano a lavoro. I difensori davanti ai giudici della Corte di Appello hanno chiesto l'inutilizzabilità delle riprese video.
Il Mattino