Avellino, Braglia su Scherzi a parte: D'Agostino ci ripensa, il tecnico resta

Avellino, Braglia su Scherzi a parte: D'Agostino ci ripensa, il tecnico resta
Da imprenditore ed ora anche da sindaco sa bene quello che fa Angelo Antonio D'Agostino, ma pur essendo presidente dell'Avellino da 19 mesi non ha ancora capito bene e...

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Da imprenditore ed ora anche da sindaco sa bene quello che fa Angelo Antonio D'Agostino, ma pur essendo presidente dell'Avellino da 19 mesi non ha ancora capito bene e fino in fondo i meccanismi del calcio. Nella serata di lunedì, forse in preda al delirio post elettorale, aveva annunciato, dal palco di Montefalcione, un imminente cambio della guida tecnica, salvo poi cambiare idea, complice anche il confronto con cinque calciatori che gli hanno chiesto di confermare Braglia, assumendosi gran parte delle responsabilità. E così nel pomeriggio di ieri, dopo aver incontrato Salvatore Di Somma, all'oscuro del suo cambio di programma e pronto a scegliere il nuovo allenatore tra i tre (Vivarini, Marino e Boscaglia ndr) già contattati, il presidente ha fatto dietro front, convocando i giornalisti e sottoponendosi al fuoco delle domande.

Nessuna inversione ad U, nessun cambio, niente di niente: Piero Braglia resta anche se la fiducia è a tempo. Nella mia vita non ho mai fallito sottolinea D'Agostino - su nulla e sono convinto di aver ragione anche in questo caso. Abbiamo commesso qualche errore, siamo in un momento di crisi, ma la supereremo. E' chiaro che la classifica non mi piace, per non parlare della disastrosa prestazione contro il Monterosi. Molti si aspettavano decisione drastiche, ma noi siamo abituati a costruire progetti, non a smontarli e il mister è al centro di questo. Per questo ho trascorso le ultime ore a pensare anche ad un eventuale cambiamento, ma ho ritenuto opportuno confermare la fiducia a mister Piero Braglia. Gli daremo la possibilità di continuare perché siamo sicuri di non aver sbagliato e per questo ci metto la faccia e mi espongo come sono solito fare. Ma altri tecnici sono stati contattati eccome, almeno questo D'Agostino non lo smentisce. Abbiamo fatto i nostri sondaggi e parlato con qualche altro allenatore, ma abbiamo capito che meglio di mister Braglia non ce n'è. Nessuno verrebbe in una piazza così importante, con un progetto così ambizioso e con tante aspettative. Avremmo preso un ripiego. Invece sono convinto che quei pochi errori commessi si supereranno nelle prossime settimane ed anzi che la svolta è vicina.

La decisione è stata presa con la testa non l'impulso. Non è cambiando continua il presidente- l'allenatore che si risolvono i problemi. Tenendolo, invece, si dà fiducia e si conferma il progetto in cui abbiamo creduto: questa è una decisione di testa non di pancia. Dopo la sconfitta contro il Monterosi ci siamo presi 36 ore di tempo per riflettere. Ho rilasciato alcune dichiarazioni durante i festeggiamenti per la mia elezione da sindaco che non smentisco, ma questa è la strada giusta. Qualcuno però dovrà pur aver sbagliato. Gli infortuni hanno sicuramente pesato in questo avvio di campionato. D'ora in avanti mi aspetto un cambiamento in positivo. Ribadisco il concetto: noi crediamo nel progetto targato Braglia e alla prima difficoltà non possiamo tirarci indietro. La piazza ha ragione di essere arrabbiata, ma chiedo pazienza perché la crisi è passeggera. Non siamo l'unico club che ha investito e stenta, vedi anche il Catanzaro.



La confusione però regna eccome: la settimana scorsa Di Somma in conferenza stampa, aveva detto che alcuni giocatori, tra cui Aloi, D'Angelo e Tito, non avevano ancora firmato il rinnovo contrattuale. Notizia che però D'Agostino smentisce. Per quanto riguarda la parte amministrativa e societaria non ci sono problemi. I contratti sono sistemati. Abbiamo problemi di infortuni e fino a dicembre non possiamo fare nulla, dobbiamo solo fare di necessità virtù. Ma posso dire che non fermezza che non sono solito deporre le armi e che non sono certo uno che si fa prendere in giro. Ora l'obiettivo è battere la Virtus Francavilla e sperare che non ci siano altri ostacoli, altrimenti la fiducia si trasformerà in definitiva sfiducia. Se dovesse andare male sabato valuteremo. La fiducia è incondizionata, però è ovvio che se continuano le sconfitte, il rapporto è destinato a terminare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino