Avellino, bufera sul vicesindaco Nargi: «Hanno chiesto il suo allontanamento»

Avellino, bufera sul vicesindaco Nargi: «Hanno chiesto il suo allontanamento»
Gli alleati attendono ancora la mossa del sindaco. Nel frattempo, la tensione in maggioranza resta alle stelle. Nel gruppo di Livio Petitto, è spuntato il caso del...

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Gli alleati attendono ancora la mossa del sindaco. Nel frattempo, la tensione in maggioranza resta alle stelle. Nel gruppo di Livio Petitto, è spuntato il caso del vicesindaco, Laura Nargi. Ieri sera, al centro del confronto interno alla compagine «Ora Avellino», il forte malcontento secondo indiscrezioni non confermate addirittura la richiesta di una sostituzione della numero due dell'amministrazione Festa, da parte di alcuni degli stessi consiglieri di cui è espressione in giunta. Il casus belli, evidentemente solo l'ultimo episodio di uno strappo consumatosi negli ultimi mesi, sarebbe stato la sua partecipazione al brindisi di Pasqua svoltosi sabato, dopo l'inaugurazione di Piazza Castello. In linea con le dichiarazioni dei leader politici, a partire da quelle rese a «Il Mattino» da Angelo D'Agostino, e l'atteggiamento avuto anche in aula dai capigruppo, i consiglieri e gli assessori di «Vera» e di «Ora» non avevano partecipato né alla riapertura dell'agorà, né agli auguri successivi. Un chiaro segnale del malcontento, acuito dal diniego del sindaco rispetto alla richiesta verifica di maggioranza. Ma Nargi così raccontano i bene informati aveva partecipato a quel brindisi. In più, le sarebbe stata imputata l'eccessiva vicinanza al primo cittadino, che nei mesi avrebbe fatto da contraltare ad una distanza sempre maggiore dai suoi consiglieri. Di qui le turbolenze interne a «Ora» e, ieri, il faccia a faccia con Petitto, Nargi e i consiglieri.

Il caso - trapela al termine - sarebbe rientrato. Ma le fibrillazioni che attraversano in diverse direzioni la maggioranza sono confermate dall'eloquente e rigorosissimo silenzio di tutti i consiglieri di «Ora», a cominciare dal capogruppo, Gianluca Gaeta. A chiarire, anche rispetto all'esito della riunione, è direttamente il consigliere regionale, Petitto: «Il nostro gruppo è compatto e non c'è un caso Nargi dice -, ma restiamo convinti che serva un chiarimento col sindaco. Perché bisogna riperimetrare la maggioranza alla luce degli episodi delle scorse settimane, a partire dalla formazione del nuovo gruppo». Come il referente di «Vera», Angelo D'Agostino, Petitto ritiene ci sia «la necessità di un maggior dialogo in maggioranza». «Questi episodi hanno minato la serenità interna ribadisce - e ora spetta al sindaco fare chiarezza. Vogliamo far bene per il resto della consiliatura aggiunge - e non consideriamo un rimpasto di giunta all'ordine del giorno». Intanto, l'amministrazione è passata in poche settimane da una granitica compattezza ad una fragilità anche numerica. La conferenza dei capigruppo prevista per oggi alle 14:30, con al centro l'ennesima revisione delle commissioni, sembra destinata a confermarlo. La formazione del gruppo «Libertà è Partecipazione», cui esponenti sono usciti proprio dai due gruppo del sindaco e, precedentemente, da «Ora», ha spostato gli equilibri. E i festiani non sembrano numericamente in grado di poter proporre (servono almeno 21 sì) una delibera di riassetto delle commissioni. I tre «dissidenti» dovrebbero votare ancora una volta in difformità rispetto a loro. Anche per questo, dagostiniani e petittiani continuano a chiedere una riunione che chiarisca prima di tutto chi sia davvero in maggioranza. Ma agli alleati, negli ultimi tempi, non sarebbero andati giù nemmeno gli annunci social del sindaco e l'eccessiva litigiosità dimostrata: con la stampa, con gli Ordini professionali e con chiunque abbia dimostrato di pensarla diversamente. Il messaggio che sta passando all'esterno è che la maggioranza è in seria difficoltà. Così, dopo l'intervento dei mastelliani di «Noi Campani», che si spingono ad immaginare una mozione di sfiducia a Festa, il segretario di «Dc-Udc», Pino Di Lorenzo, è altrettanto chiaro: «Alla luce delle recenti dichiarazioni di stampa, gli onorevoli Angelo D'Agostino e Livio Petitto dovrebbero chiarire alla città e spiegare ai cittadini di Avellino se intendono ancora sostenere il sindaco, Gianluca Festa, con i propri gruppi consiliari. In caso contrario sentenzia - il sindaco farebbe bene a trarne le conseguenze e, in assenza palese di maggioranza in Consiglio, rassegnare le proprie dimissioni. Avellino - conclude il centrista - non merita di essere mortificata ulteriormente. Si ridia la parola agli elettori».

 

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Il Mattino