OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Ho scoperto di amare una donna con la quale condivido sentimenti, aspirazioni, progetti, valori, fede, principi e ideali». Non usa mezzi termini, don Antonio Romano, parroco di Chiusano San Domenico, comune dell'Irpinia che conta poco più di duemila abitanti, nel post su Facebook con il quale annuncia di voler lasciare l'abito talare perché si è innamorato.
Originario di Mercato San Severino, con 32 anni di sacerdozio (buona parte a Chiusano), il prete spiega le ragioni che lo hanno portato a questa scelta. E al Mattino dice: «Nella chiesa mi sento un po' stretto. Questa mia dichiarazione su Facebook è un atto dovuto. Devo essere onesto con me stesso e con gli altri».
Poi, fa sapere di essere intenzionato a restare in Irpinia, insieme alla donna che ama. «Sono sereno, sto facendo una cosa secondo coscienza. Resterò nelle vicinanze di Chiusano San Domenico», rivela. Non è la prima volta che don Antonio Romano sale alla ribalta nazionale. Si dichiarò contro i vaccini anti-covid e contrario al lockdown, nel pieno della pandemia. Nel 2019, invece, fu al centro di una polemica nazionale per le sue posizioni (strumentalizzate) sull'immigrazione. «Aiutiamoli anche a casa loro», era il suo ragionamento, senza però mai opporsi all'accoglienza in Italia. Ora, dunque, l'annuncio dell'amore e la fine della sua esperienza come sacerdote.
Don Antonio ricorda anche la sua posizione rispetto al celibato dei sacerdoti che non condivide. In un altro passaggio fa appello alla sensibilità delle persone per tutelare la donna (una persona del posto) di cui è innamorato.
«Per quanto riguarda la mia futura consorte, per evitare che si esprimano giudizi avventati, illazioni e maldicenze, vorrei che sappiate che è uscita, da qualche anno, da una convivenza traumatica e travagliata che non si può definire matrimonio per il semplice fatto che non vi erano condizioni per una celebrazione valida. Sono assolutamente certo che ci siano tutte le condizioni affinché il tribunale ecclesiastico ne dichiari la sua evidente nullità e così ristabilire ogni giustizia. Adesso ho realizzato di avere una nuova vocazione e un'importante missione da compiere a cui non mi posso sottrarre. So che mi aspettano tempi difficili, nuove sfide, qualche delusione e tante incognite sulla riuscita dei miei progetti, ma a me interessa la giusta causa e il nobile fine al di là del successo nell'impresa».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino