Avellino, donna 57enne dona gli organi e salva la vita a quattro persone

La signora, deceduta qualche giorno fa, aveva espresso la sua volontà ai familiari

Avellino, donna 57enne dona gli organi e salva la vita a quattro persone
Primo prelievo multiorgano del 2024 presso l’azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino. Grazie a un gesto di grande solidarietà da parte di una 57enne...

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Primo prelievo multiorgano del 2024 presso l’azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino. Grazie a un gesto di grande solidarietà da parte di una 57enne irpina e della sua famiglia, la vita di quattro persone potrà continuare in tutta la sua pienezza. La donna, deceduta qualche giorno fa presso l’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione della Città ospedaliera per un’emorragia cerebrale, aveva espresso in vita la chiara volontà di donare gli organi in caso di morte.

I familiari hanno esaudito il suo desiderio e autorizzato il prelievo di fegato, polmoni e reni. Come previsto dalla procedura, subito dopo il decesso si è riunito il Collegio medico, che, al termine del necessario periodo di osservazione, ha certificato la morte encefalica della 57enne. L’intervento di prelievo degli organi è stato eseguito in collaborazione con i chirurghi provenienti dagli ospedali - uno campano e gli altri di regioni diverse - nei quali risultavano pazienti in attesa dell’organo compatibile.

Un lavoro di squadra, egregiamente gestito dal coordinamento aziendale dei trapianti con il costante supporto del Centro Regionale Trapianti della Campania: sono stati impegnati per molte ore il personale del reparto di Anestesia e Rianimazione, della Neurologia, della sala operatoria e gli autisti delle automediche e delle ambulanze che, scortati dalle forze dell’ordine, hanno provveduto al trasporto degli organi da Avellino alle sedi di destinazione.

«I trapianti salvano la vita e riaccendono speranze – sottolinea il direttore generale dell’Azienda Moscati, Renato Pizzuti –. C’è però ancora molto lavoro da fare per sensibilizzare le persone a superare degli errati preconcetti che spingono a opporsi alla donazione. I trapianti sono l’equivalente di un miracolo, perché il ricevente torna alla vita. La medicina e le cure sono in continua evoluzione; ma quando si ha necessità di avere un nuovo organo per andare avanti, rimangono determinanti il contributo e la volontà dei cittadini». 

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Il Mattino