Ucciso nel giardino: due colpi alla nuca. Il dentista bon vivant riverso in una pozza di sangue, forse ammazzato da una banda di ladri, forse finito da un suo conoscente. Tra le...
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Ucciso a bruciapelo, due colpi alla nuca, esplosi dalla sua pistola però. Ieri mattina il medico legale ha trovato le ogive nel cranio, convincendo gli investigatori che non si trattava di un suicidio. In realtà anche al comandante provinciale dei carabinieri Massimo Cagnazzo non era bastato ritrovare accanto al cadavere la pistola detenuta legalmente dal professionista, per avallare l'ipotesi suicidio. E nemmeno i familiari hanno mai pensato che quel medico con un sorriso contagioso, con una grande vita sociale, potesse aver deciso di farla finita. «Subito ho escluso che fosse un suicidio - dice Anna Masucci, la figlia del medico che ieri mattina ha postato una tenera immagine di famiglia sul suo profilo facebook - e con me tutti i miei familiari hanno avuto lo stesso pensiero. Ma questo è il momento di un grande choc. Dobbiamo comprendere davvero cosa sia accaduto». Una famiglia che era ad un certo punto deflagrata, l'uomo aveva avuto altre relazioni ma si vedeva con i figli grandi (la dentista che lavorava con lui, un'altra che fa la veterinaria, un terzo che è medico ospedaliero) e la sua ex moglie. In una città piccola dove tutti sanno ogni cosa, era noto per una relazione duratura con un'altra donna, quindi per la scelta di altri legami informali e senza vincoli. Uomo elegante, di presenza distinta, con una vocazione alle frequentazioni, Masucci non passava, insomma, inosservato dei salotti.
Dopo la sua morte, sinistre ombre da racconto di Dashiell Hammet s'allungano sul quartiere residenziale dei Cappuccini di cui fa parte contrada Archi. Ville eleganti, il circolo del Nuoto, esclusivo club privato con piscina e tennis ,è a due passi. La strada appartata che raggiunge la zona è malmessa e scarsamente illuminata. E oggi fa paura.
L'omicidio, secondo quanto raccolto, dagli investigatori sarebbe avvenuto domenica notte. L'uomo rientrando in casa potrebbe aver incrociato i suoi aggressori. Era vestito di tutto punto, con cappotto e sciarpa quando è stato raggiunto dai proiettili. Esplosi da distanza ravvicinata, forse dopo una colluttazione breve ma intensa. L'uomo aveva con se una pistola per la quale disponeva di permesso; aveva appena messo la toppa nella porta d'ingresso che aveva spalancato prima di disattivare l'allarme. In quel momento sarebbe entrato in azione l'aggressore. Una colluttazione, poi il tentativo del medico di difendersi. L'esplosione, forse accidentale, di un colpo andato a conficcarsi nel muro di casa. Un tentativo estremo di divincolarsi, poi l'uomo sarebbe stato sopraffatto e l'aggressore l'avrebbe finito colpendolo alla nuca a bruciapelo con due colpi di pistola. Una vera esecuzione.
All'interno dell'abitazione non sarebbe stato portato via nulla. Dunque anche il tentativo di rapina potrebbe essere escluso, a meno che proprio l'imprevedibile esito della colluttazione non abbia fatto decidere il malvivente o i malviventi per la fuga.
La zona, contrada Archi, abbastanza vicina al centro, a due passi dal grande complesso ospedaliero del «Moscati», è poco illuminata, frequentata solo dai residenti e a quanto pare senza telecamere di sorveglianza dei privati. I residenti lamentano i pochi controlli, sopratutto da quando l'ingresso del pronto soccorso che portava un certo movimento nella zona, è stato spostato in un'altra area - appunto più accessibile - della cittadella ospedaliera.
Al lavoro sono gli uomini dell'Arma che hanno chiesto immediatamente la collaborazione della Scientifica: ora il magistrato Cecilia De Angelis che coordina l'inchiesta ha sequestrato la villa per consentire la ricerca di elementi utili all'indagine.
Le vittime di furti nella zona sono molte, come il caso di Paola, donna che vive a parco Sarno a due passi dalla villa dell'omicidio. «I ladri sono già venuti due volte a casa mia. Ci hanno addormentato con lo spray. Il giorno dopo ci siamo svegliati e la casa era vuota. Avevano lasciato solo i mobili. In tutto il parco molte famiglie sono state derubate».
Dopo l'omicidio del medico, la paura aumenta. «Non sappiamo cosa sia successo, ma di sicuro abbiamo paura. I miei genitori sono anziani. La situazione è veramente tragica. I furti sono costanti, i ladri tagliano per le campagne e se ne vanno indisturbati».
Nelle scorse settimane proprio un commando di malviventi che avevano seguito addestramenti militari in Bosnia era stato bloccato dalla Polizia. Avevano preso alloggio in un residence vicino all'ospedale e attaccavano le villette sparse raggiungendole a piedi.
Masucci potrebbe essere finito nelle mani di malviventi pronti all'azione appostati in giardino. Ma si indaga anche sulla vita di questo professionista che amava la bella vita, che si era separato da tempo e non nascondeva altre relazioni sentimentali. I carabinieri indagano anche su strascichi che, per un uomo libero da legami affettivi stabili, potrebbero averlo riguardato.
Anche la sua passione per le serate al burraco era di dominio pubblico. Ma i carabinieri tenderebbero ad escludere un regolamento di conti legati alla frequenza di tavoli d'azzardo.
Il mistero dell'aggressione a ogni ora che passa sprofonda il quartiere vip nell'angoscia.
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Il Mattino