Avellino, il consigliere regionale Iannace rischia una condanna a sette anni. Il difensore: interventi chirurgici legittimi

Il consigliere regionale, Carlo Iannace
AVELLINO - "Tutti gli interventi chirurgici eseguiti dal dottore Carlo Iannace erano legittimi. Assurde le accuse di falso che gli vengono contestate". E' questa, in estrema...

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AVELLINO - "Tutti gli interventi chirurgici eseguiti dal dottore Carlo Iannace erano legittimi. Assurde le accuse di falso che gli vengono contestate". E' questa, in estrema sintesi, la prima parte dell’arringa fiume dell’avvocato Quirino Iorio, difensore del chirurrgo del "Moscati" eletto consigliere regionale con la lista di De Luca. L'avvocato ha contestato punto per punto l’impianto accusatorio della procura secondo il quale Iannace (qui imputato insieme al professore Caracciolo e ad altri medici e infermieri dell’ospedale Moscati di Avellino) avrebbe sistematicamente falsificato le cartelle cliniche di decine e decine di pazienti, operati tra il 2004 e il 2008, allo scopo di ottenere più rimborsi dal servizio sanitario nazionale per il Moscati e più premi di produzione per sè e per l’equipe. Cartelle cliniche di pazienti che apparentemente dichiaravano patologie gravi e che in realtà alla fine si sottoponevano ad interventi di «pura chirurgia estetica». In alcuni casi, dice anche l’accusa, questi interventi di chirurgia plastica venivano dichiarati e giustificati da falsi certificati psichiatrici attestanti la depressione nevrotica in cui il paziente era caduto a causa delle malformazioni fisiche di cui soffriva. Il difensore di Iannace ha contestato innanzitutto la presunta illegittimità di quegli interventi, visto che, al contrario, la chirurgia plastica viene ampiamente prevista sia dalla legge nazionale sia dalle norme stabilite dalla Regione Campania, sia nelle strutture pubbliche che in regime di intramoenia.
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Il Mattino