Avellino, inchiesta sindaco Gianluca Festa: stop ai riscontri sui cellulari, le parti vogliono presenziare

L'ex sindaco indagato indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione

Avellino, inchiesta sindaco Gianluca Festa
Sospesi, per effetto domino, tutti gli accertamenti irripetibili sui cellulari e altri dispositivi elettronici, sequestrati dai carabinieri del nucleo investigativi ai sei...

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Sospesi, per effetto domino, tutti gli accertamenti irripetibili sui cellulari e altri dispositivi elettronici, sequestrati dai carabinieri del nucleo investigativi ai sei indagati nel filone appalti pubblici condizionati indetti dal comune di AvellinoAccertamenti non compiuti in attesa del deposito dell'istanza di incidente probatorio da parte dell'avvocato Luigi Petrillo, difensore dell'ex sindaco Gianluca Festa, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione insieme all'ex dirigente comunale Filomena Smiraglia e agli cinque indagati.

Si tratta di un passaggio tecnico che per forza di cose rallenta le procedure ma che è ovviamente nel diritto degli indagati. Infatti, giovedì scorso quando era previsto l'inizio degli accertamenti peritali sui dispositivi elettronici sequestrati ai sei indagati, il difensore dell'ex sindaco ha preannunciato l'evenienza di poter richiedere l'incidente probatorio.

Istanza che dovrà essere depositata entro dieci giorni dalla riserva esplicitata dall'avvocato Petrillo.
Solo all'esito del deposito, il pubblico ministero che coordina le indagini, Vincenzo Toscano, trasmetterà l'istanza al giudice per le indagini preliminari, che dovrà decidere se accoglierla o meno.
In caso di accoglimento della richiesta di incidente probatorio, da parte del gip del tribunale di Avellino, si procederà all'accertamento peritale nel contradditorio delle parti.

Solo nei prossimi giorni, si capirà se la riserva, al momento solo prospettata dal difensore dell'ex sindaco Gianluca Festa, sfocerà nella richiesta di incidente probatorio e in caso di accoglimento da parte del gip del tribunale di Avellino, in una anticipazione dell'istruttoria su tali fonti di prova, oppure si sarà trattato di un mero rinvio dell'attività investigativa sui dispositivi elettronici sequestrati agli indagati.

Gli inquirenti, di fatti, ritengono che dalle copie forensi potrebbero emergere elementi fondamentali per il prosieguo dell'inchiesta aperta sull'attività amministrativa degli uffici di Piazza del Popolo, che ha poi determinato le iscrizioni nel registro degli indagati dopo le segnalazioni e i solleciti effettuati dai consiglieri di minoranza, sia in Procura che in Prefettura.

Da lì sono scattate una serie di acquisizioni negli uffici comunali sfociate anche nella disamina delle delibere mai pubblicate e acquisite dai militari del nucleo investigativo dei carabinieri di Avellino e dagli agenti della polizia giudiziaria in forza presso gli uffici di procura dando impulso anche ad un secondo filone d'indagine che vede indagato l'ex primo cittadino per omissioni in atti d'ufficio.

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Il Mattino