Fugge all'alt e si schianta in auto, lo straziante addio della compagna

Fugge all'alt e si schianta in auto, lo straziante addio della compagna
Dolore ed incredulità. E stata una lunga giornata di domande, riflessioni e ricordi, quella scivolata via a Mercogliano, il paese in cui Antonio Dello Russo viveva ed in...

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Dolore ed incredulità. E stata una lunga giornata di domande, riflessioni e ricordi, quella scivolata via a Mercogliano, il paese in cui Antonio Dello Russo viveva ed in tanti conoscevano. Un giovane solare e disponibile ma che stava vivendo un periodo di disagio: così lo ricordano i suoi compaesani. La notizia della sua scomparsa ha scosso l'intero centro alle falde del Partenio. La dinamica dello schianto che l'altra notte ha strappato alla vita il 40enne è ancora al vaglio degli inquirenti. In tanti si chiedono cosa abbia potuto spingere Antonio Dello Russo a non rispettare l'alt impostogli dai Carabinieri, un mistero che forse nemmeno l'esame autoptico che sarà effettuato nelle prossime ore ed il prosieguo delle indagini potrà mai del tutto chiarire. Immersi nel dolore la mamma Liliana ed il papà Pierino, con i quali Antonio viveva in una casa popolare di via Matteotti dopo la separazione dalla moglie, dalla quale cinque anni fa aveva anche avuto una bambina. Negli anni, si era sempre dato da fare per impegnarsi nel lavoro. Il suo ultimo impiego era stato quello di corriere per una nota azienda di logistica. Da qualche settimana il suo contratto era scaduto e si era ritrovato senza più un costante impegno lavorativo. Chi lo conosceva bene, racconta che il mancato rinnovo del contratto lo aveva provato molto, facendolo cadere in uno stato di ansia. Aveva però l'amore a dargli conforto. Una nuova relazione che lo aveva completamente coinvolto nonostante qualche difficoltà e attraverso la quale cercava di superare le difficoltà contingenti.

 

Struggente il ricordo che la persona che gli è stato più vicino nell'ultimo periodo, Francesca Marzullo, ha affidato alla sua pagina Facebook, tracciando un profilo del quarantenne, dal quale emerge il suo carattere esuberante ma anche la capacità di farsi voler bene. «Lieve è il dolore che parla, il grande è muto. Eppure io adesso scrivo qualcosa perché tu te lo meriti. Perché in un paesino cosi piccolo, pochi sanno chi tu fossi veramente, ed io ho avuto l'onore ed il piacere di essere tra quei pochi. Non sei mai stato un santo. E non ti è manco mai interessato esserlo. Hai vissuto così intensamente la tua vita che quando parlavamo, mi dicevi: è tutto i chiù' come a dire, che avevi già vissuto abbastanza e troppo». Parole, quelle impresse sulla sua bacheca dalla compagna, che restituiscono il carattere di una persona sì sopra le righe ma determinata e con tanti progetti nella testa. «Io mi arrabbiavo con te e tu facevi quel sorriso con cui mi sfottevi sempre continua la donna - . Perché avevi sogni, programmi per il futuro, avevi forza e determinazione. Capacità di sdrammatizzare ogni volta. La nostra non è stata affatto una storia semplice. Finiva e ricominciava in continuazione. E tu, tutte le volte, per rassicurarmi mi dicevi che mi sarei liberata di te solo se fossi morto. E che era una promessa solenne. Ed io, ora, penso solo che mai e poi mai avrei voluto che tu mantenessi quella promessa. Ma tu sei uno che se dice una cosa, la fa, e che le promesse le mantiene davvero. Incasina adesso tutto il paradiso dal momento che non mi puoi incasinare più. Ciao AmoreMio. Scosso per l'accaduto è anche il primo cittadino di Mercogliano, Massimiliano Carullo, che per l'intera giornata ha seguito l'evolversi delle indagini: «È il momento della preghiera» «Una famiglia a cui sono molto legato e un ragazzo a cui volevo un mondo di bene, con il quale ci eravamo incontrati solo pochi giorni fa», ricorda Modestino Gesualdo, componente della giunta Carullo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino