Pugni e calci all'investigatore che indaga sui rimborsi assicurativi

Pugni e calci all'investigatore che indaga sui rimborsi assicurativi
MUGNANO DEL CARDINALE - Botte all'investigatore privato che cerca di verificare la richiesta di indennizzo per conto della compagnia assicurativa. Ne è rimasto vittima...

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MUGNANO DEL CARDINALE - Botte all'investigatore privato che cerca di verificare la richiesta di indennizzo per conto della compagnia assicurativa. Ne è rimasto vittima Sergio Junior D'Amore, della «C.I.A. Investigazioni», storico istituto di Avellino. A compiere le violenze un medico di Mugnano del Cardinale. Questo, in sintesi, il racconto contenuto nella denuncia presentata ai carabinieri.


Il professionista avrebbe colpito con calci e pugni l'investigatore. Tre giorni fa i fatti.
 
In una lettera, Sergio D'Amore, detective dal 1974, segnala la «Forte preoccupazione per la categoria, relativamente alle indagini anti-frode per conto delle compagnie di assicurazioni». Ripercorre così l'accaduto: «Dopo aver bussato alla porta del medico per affrontare con lui le questioni inerenti la richiesta di risarcimento, il detective Sergio Junior D'Amore è stato dapprima aggredito verbalmente e poi fisicamente, con calci e con un pugno alla tempia».

A questo punto, la vittima «ha chiamato i carabinieri, al fine di far identificare la persona, ma il professionista si è barricato all'interno dello studio senza uscire». L'aggredito ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici del «Moscati» di Avellino. La prognosi è di dieci giorni. D'Amore ha presentato querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino per il tramite dei carabinieri.

«Questo istituto di investigazioni, regolarmente autorizzato con legge dello Stato afferma il titolare di «CIA» - non può non disapprovare con energica e indignata fermezza il comportamento manifestato da questo professionista di Mugnano del Cardinale. Pertanto, ho chiesto all'autorità giudiziaria un incisivo intervento, adottando i provvedimenti del caso per valutare i comportamenti sotto il profilo penale». «Il fenomeno è esteso un pò in tutta Italia, con maggiore accentuazione nel Sud e nelle Isole - fa sapere D'Amore - La nostra è una categoria di professionisti che entra a pieno titolo nei codici penali e civili, negli uffici dei vari garanti e che è pur sempre governata da un vecchio Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza ancora in vigore, certamente non più idoneo a reggere le nostre sorti, nonostante le modifiche apportate nel 2010». 


Si sollecitano maggiori tutele per chi opera in questo campo. «In Campania conclude Sergio D'Amore - ci sono più di 175 titolari di istituti di investigazioni. Siamo a rischio tutti i giorni anche nelle attività di pedinamento».
g.g.
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Il Mattino