Avellino, il vicesindaco promette: «Sgravi Tosap a fiorai e fruttivendoli»

Avellino, il vicesindaco promette: «Sgravi Tosap a fiorai e fruttivendoli»
L'amministrazione comunale approva il piano per riaprire in sicurezza i mercati cittadini e annuncia l'estensione degli sgravi Tosap a nuove categorie commerciali. Nel...

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L'amministrazione comunale approva il piano per riaprire in sicurezza i mercati cittadini e annuncia l'estensione degli sgravi Tosap a nuove categorie commerciali. Nel giorno in cui i negozi del capoluogo rialzano finalmente la serranda, la giunta Festa mette a punto i provvedimenti per favorire le vendite all'aperto. Ma non solo: «Lavoriamo con gli uffici annuncia il vicesindaco con delega al ramo, Laura Nargi per ricomprendere negli sgravi sull'utilizzo del suolo pubblico i fiorai e i negozi di ortofrutta. Vogliamo sostenere il numero di attività più ampio possibile». Ufficialmente, la giunta ha varato le misure necessarie per adeguare alle prescrizioni richieste dalla norma tutte le aree mercatali. Una delle due delibere in questione è incentrata sulla riapertura del mercato bisettimanale, fermo ad Avellino ormai da gennaio. Il provvedimento, che porta la firma del sindaco, Gianluca Festa, arriva alla vigilia dell'udienza decisiva fissata domani al Tar, che vede il Comune contrapposto a Confesercenti, associazione degli imprenditori irpini. E' l'atto con cui l'amministrazione rilancia definitivamente su Campo Genova e chiarisce nero su bianco che l'area ha tutti i crismi dell'idoneità. Festa cita, infatti, l'ordinanza del tribunale amministrativo, che gli imponeva di concedere agli ambulanti un'area attrezzata, e riporta gli interventi effettuati negli ultimi mesi: prima i lavori di adeguamento dello scorso gennaio, poi quelli aggiudicati ad aprile e maggio, per il nuovo tratto fognario e gli impianti idrico ed elettrico.


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Quindi, il parere dell'Asl e «i risultati analitici delle verifiche di laboratorio» sul suolo. Dunque, dispone l'adeguamento dell'area «alle linee guida sulle misure di sicurezza precauzionali per la riapertura. Sia a favore della vendita generi alimentari, che per le attività diverse, «entro 15 giorni». Si tratta, dunque, del provvedimento che salvo colpi di scena dal Tar sancisce la volontà politica di riaprire finalmente il mercato ad Avellino. Come preannunciato da Nargi, la giunta ha definito pure il piano degli adeguamenti dei mercati minori sparsi per la città. Anche qui, l'esecutivo si dà 15 giorni, ma chiarisce il vicesindaco «contiamo di riuscirci anche prima». Nel provvedimento, vengono indicate le aree di «Via Lanzilli, Piazza Kennedy, Piazza del Popolo, Rione Mazzini, Valle e Via Acciani». Proprio l'ultima area, a ridosso del popoloso quartiere di San Tommaso, era stata aperta alle vendite ambulanti nella coda dell'amministrazione Foti, per poi essere chiusa, solo pochi mesi dopo, quando ci si era accorti che era clamorosamente sprovvista della necessaria fornitura idrica. «E' nostra intenzione rilanciare quel mercatino rionale spiega Nargi e superare rapidamente i problemi che avevano portato alla sua chiusura. Ancora di più in questa fase riferisce vogliamo incentivare al massimo, ma in piena sicurezza, le vendite all'aperto». Nel frattempo, il vicesindaco rilancia l'impegno dell'amministrazione per il sostegno alle attività che ieri, con fatica, hanno riaperto i battenti. «La città è ripartita osserva anche se non completamente. Sarà nostra cura garantire tutto il sostegno di cui avranno bisogno». Intanto, la Regione ha ritenuto di non concedere il via libera alle attività di ristorazione. Nargi ritiene che «quel provvedimento sia stato sbagliato nei tempi». Ma non affonda: «De Luca dice avrà avuto le sue ragioni per ritenere che i ristoratori non fossero ancora pronti a servire ai tavoli». In tarda mattinata, aveva fatto il punto con alcune associazioni di categoria dei commercianti. La confusione, oggettivamente, non è mancata nemmeno tra chi ha riaperto. Antonello Tarantino, direttore provinciale di Confesercenti associazione degli imprenditori irpini, lo spiega chiaramente: «L'ordinanza di De Luca, che non ha inteso recepire il Dpcm del Governo, è stata pubblicata solo nella tarda serata di domenica, alle 23,30. Questo ha creato forte smarrimento. Mi giungono notizie, da diversi iscritti, che persino chi sta facendo i controlli non ha ancora recepito appieno il contenuto della normativa regionale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino