Vincitrici di concorso, nel limbo per 15 anni il giudice adesso intima all'Asl di assumerle

Vincitrici di concorso, nel limbo per 15 anni il giudice adesso intima all'Asl di assumerle
Meglio tardi che mai. Tre assistenti sociali irpine, vincitrici di un concorso pubblico indetto dall'Asl di Avellino, ottengono il posto di lavoro dopo quasi 20 anni....

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Meglio tardi che mai. Tre assistenti sociali irpine, vincitrici di un concorso pubblico indetto dall'Asl di Avellino, ottengono il posto di lavoro dopo quasi 20 anni. Incredibile, ma vero. Così come certificato dalla sezione Lavoro del Tribunale di Avellino che l'altro giorno ha emesso la sentenza tanto attesa che mette la parola fine a una vicenda tanto inaccettabile quanto assurda. E che consente alle tre professioniste di poter finalmente prendere possesso della scrivania che spett loro a di diritto negli uffici di via Degli Imbimbo.

Difese dagli avvocati Giuseppe Del Giudice ed Emanuele Napolillo del foro di Avellino, le tre assistenti sociali hanno vissuto un ventennio di trepidazione. Eppure il concorso era regolare e l'assunzione sarebbe dovuta avvenire in tempi molto più rapidi. Ma le maglie della burocrazia si sono strette all'inverosimile. E nella loro morsa sono finiti i tre contratti a tempo indeterminato che solo nei prossimi giorni potranno essere sottoscritti. Come detto, ci sono voluti i giudici del Tribunale di Avellino, sezione Lavoro, che con la sentenza del 29 ottobre scorsa, a firma di Paola Beatrice, hanno condannato l'Asl di Avellino ad assumere le tre assistenti sociali, risultate vincitrici di una procedura concorsuale bandita nell'agosto 2002 e conclusasi nel dicembre 2005. A causa dell'inerzia da parte dell'azienda sanitaria locale prolungatasi per diversi anni, le tre professioniste si erano viste costrette ad adire la magistratura per vedere tutelati i propri diritti quali vincitrici di concorso. «A seguito di una puntuale ricostruzione delle diverse circostanze succedutesi nel corso degli anni e di un'accurata valutazione in ordine alla permanenza delle condizioni per l'accertamento del diritto all'assegnazione dei posti messi a concorso - spiegano Del Giudice e Napolillo - il giudice del lavoro di Avellino ha censurato la condotta inadempiente dell'Asl di Avellino che aveva penalizzato le vincitrici, lasciate in un ingiustificabile stato di sospensione per oltre 15 anni dalla conclusione della procedura selettiva». All'esito del giudizio, pertanto, le tre ricorrenti hanno finalmente visto riconosciuto il proprio diritto all'assunzione alle dipendenze dell'Asl, quali vincitrici di concorso.

Adesso si attende soltanto la convocazione da parte dell'ente di via Degli Imbimbo per iniziare queste nuova (ma già datata) esperienza, confidando nel fatto che la convocazione sia corredate da più che opportune scuse per il ritardo. Un caso, si diceva, che ha dell'incredibile. Forse tra i più prolissi mai registrati in provincia di Avellino che, però, non è purtroppo nuova a circostanze simili che in particolare nel settore pubblico si verificano con troppa frequenza. Circostanza che assume dei contorni ancora più particolare alla luce della conclamata carenza di personale dell'Asl di Avellino. Più volte sottolineata dalla stessa direzione strategica e in molte situazione avanzata anche quale scusante per il mancato sostengo o le mancate cure a cittadini che necessitano.


Risolta, si spera definitivamente, questa vicenda ora sono altre le lacune di organico da colmare. Sono, infatti, attive diverse ricerche di personale. A cominciare da quella per dirigenti medici specializzati in Ginecologia da inserire nelle caselle vuote da troppo tempo nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dell'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino. Mancano inoltre, medici, infermieri e autisti soccorritori per le ambulanza del 118. Circostanza, quest'ultima, che costringe i dipendenti attualmente in servizio a turni massacranti. E addirittura a far uscire i mezzi dell'emergenza territoriale senza medici e rianimatori a bordo.
an. pl.
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Il Mattino