Bellizzi, la direttrice del carcere: «Qui 81 agenti in meno, serve aiuto»

Bellizzi, la direttrice del carcere: «Qui 81 agenti in meno, serve aiuto»
«Operiamo ancora con 84 agenti in meno di polizia penitenziaria. In ogni caso, il periodo di permanenza del Gruppo operativo mobile (Gom) ci ha traghettati verso una...

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«Operiamo ancora con 84 agenti in meno di polizia penitenziaria. In ogni caso, il periodo di permanenza del Gruppo operativo mobile (Gom) ci ha traghettati verso una condizione di normalità. La criticità, però, è sempre dietro l'angolo. Resta la carenza di figure specialistiche sanitarie, soprattutto manca lo psichiatra». La direttrice del carcere di Bellizzi Irpino, Rita Romano, a margine dell'iniziativa "Il suono della speranza" che si è tenuta ieri mattina nella chiesa del penitenziario avellinese, traccia un primo sommario bilancio della sua attività. Attività di tre mesi alla guida dell'istituto di contrada Sant'Oronzo.

«Il bilancio è abbastanza positivo - afferma Romano - sia per la risposta che si sta avendo da parte della popolazione detenuta, sia da parte del personale. Bisognava riportare un po' di tranquillità. Era necessario rendere questo lavoro meno pesante, alleviando il carico d'ansia. Siamo a buon punto. Mancano, però, ancora 84 unità di Polizia penitenziaria. Attualmente sono 167 gli agenti in servizio. Ne dovrebbero essere 297. Ci sono, poi, altri 51 che vengono meno: una parte che ha diritto al prepensionamento, un'altra parte alla Cmv (Commissione medica di verifica). In tutto nella struttura ci sono 560 detenuti». La carenza di personale, dunque, permane, «ma non perché gli agenti sono in malattia, perché la carenza è ab origine», precisa la dirigente Romano.

«Abbiamo realizzato una nuova organizzazione del lavoro - sottolinea è stato indicato a capo di ogni unità operativa un ispettore. Si tratta di una figura di riferimento che rafforza il senso di sicurezza sia per il personale sia per i detenuti. È stato un periodo molto faticoso. Abbiamo investito molte energie insieme all'amministrazione centrale». Altra criticità rimane quella legata alla sanità. «Purtroppo non ci sono gli specialisti evidenzia la direttrice - i medici cambiano ogni mese. In un istituto penitenziario c'è bisogno di continuità. Manca, inoltre, uno psichiatra. Abbiamo detenuti con problematiche psichiatriche serie che siamo costretti a gestire internamente oppure in altri casi dobbiamo chiederne il trasferimento. Una questione che bisogna risolvere. Con l'autorità sanitaria c'è stata sempre una buona interlocuzione».

Non solo criticità, ma anche buone pratiche nel carcere di Avellino. La dirigente Romano ha voluto fortemente la ripresa delle attività trattamentali, in particolare quelle scolastiche. «Nel nuovo padiglione dove viene attuato il trattamento avanzato, sono stati attivati i corsi scolastici con l'istituto superiore per Geometri e l'istituto artistico, frequentato anche da detenuti dell'Alta Sicurezza. Tengo a coinvolgere un po' tutti per sensibilizzarli», spiega la dirigente Romano che è stata anche la promotrice delle iniziative in occasione delle festività natalizie che si svolgeranno all'interno del carcere di Avellino.

Si è partiti, dunque, con il concerto dei sassofonisti del Cimarosa. «Il nostro è un messaggio di speranza - dice la direttrice del Conservatorio, Maria Gabriella Della Sala - la nostra finalità è anche sociale: lavorare sul territorio e per il territorio». Protagonisti ieri mattina i Sic Mundi Sax Quartet del Conservatorio Cimarosa accompagnati dalla direttrice Maria Gabriella Della Sala e dal maestro Massimo Testa. Ha partecipato un gruppo di detenuti. La prossima iniziativa sarà l'evento conclusivo del corso di arbitri con la partita amichevole tra detenuti e l'Asd Abellinum. Seguiranno il pranzo di Natale e quello di Capodanno. Ci saranno gli incontri di genitorialità tra detenuti e familiari. Si concluderà con la festa della Befana dedicata ai figli dei detenuti.
 

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Il Mattino