Cambia sesso, ma solo per l'anagrafe: sì alla trascrizione del nome al femminile

Cambia sesso, ma solo per l'anagrafe: sì alla trascrizione del nome al femminile
Cambio sesso per l'anagrafe. Il Tribunale di Avellino, sezione civile, ha confermato la giurisprudenza in materia di cambio del sesso anagrafico anche senza intervento...

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Cambio sesso per l'anagrafe. Il Tribunale di Avellino, sezione civile, ha confermato la giurisprudenza in materia di cambio del sesso anagrafico anche senza intervento chirurgico. A pochi mesi di distanza dalla prima analoga pronuncia, il Tribunale irpino, con la sentenza emessa il 23 settembre scorso, ha consentito ad un giovane avellinese, assistito dagli avvocati De Stefano e Iacobacci, di essere considerato a tutti gli effetti come una donna anche dallo Stato italiano. Accolta, dunque, la richiesta avanzata dai difensori del ragazzo, del cambio di sesso anagrafico.


Il Tribunale civile avellinese - presieduto dai giudici Maria Iandiorio, Antonio Pasquariello, con giudice relatore Federica Rossi ha analizzato il caso del ventenne irpino che a partire dalla prima infanzia aveva assunto modalità comportamentali tipicamente femminili, ritrovandosi non nel suo genere anagrafico, ma in quello femminile e vivendo in disforia di genere.
All'esito di numerosi ed approfonditi colloqui psichiatrici è stato accertato che «la persona presenta una evidente identificazione con il sesso femminile e tale identificazione non appare legata a qualche presunto vantaggio culturale».


Tale diagnosi risulta confermata anche da una successiva relazione psicologica con la quale è stata effettuata un'attenta ricostruzione dell'intera esistenza del giovane avellinese, dalla quale sono emersi segni di evidente disagio rispetto alla propria identità di genere «mostrando un forte rifiuto ad identificarsi con il mondo maschile». Ed infine a seguito della terapia ormonale fertilizzante svolta il soggetto ha assunto modalità comportamentali tipicamente femminili. In un ultimo passaggio della relazione si attesta che il giovane ha «raggiunto, in maniera risolutiva, un completo stato di femminilizzazione dei caratteri sessuali secondari, con conseguente sostanziale incremento del suo benessere psicofisico. Pertanto considerate tali premesse sull'attuale condizione psicologica della persona e le lunghe liste d'attesa per poter effettuare gli interventi chirurgici di riattribuzione di sesso in Italia, si è ritenuto necessario ed urgente che il giovane in questione possa ottenere contemporaneamente sia il cambio anagrafico sia l'autorizzazione a sottoporsi agli interventi chirurgici.


Possedere documenti al femminile, in attesa della riattribuzione chirurgica, potrà permettere al giovane di cominciare a vivere e sperimentarsi pienamente secondo il genere percepito contribuendo in maniera sostanziale al suo benessere e contenendo il rischio di sviluppare psicopatologie associate».
Dunque è stato preminente, per i giudici della sezione civile del Tribunale di Avellino, conferire priorità al diritto alla salute, garantito al giovane dall'equilibrio psico-fisico derivante dal riconoscimento del genere percepito, anche in assenza dell'intervento chirurgico.


Il Tribunale di Avellino ha emesso il pronunciamento rifacendosi ad un precedente giurisprudenziale della suprema Corte di Cassazione del 2015, su istanza dei suoi difensori. Il Tribunale di Avellino ha consentito così, da oggi, al ragazzo di ottenere la rettificazione degli atti di Stato civile, ordinando all'ufficiale di Stato civile del Comune di nascita, di procedere in conformità; d'ora in avanti il giovane avrà documenti al femminile e potrà vivere e sperimentarsi secondo il genere da sempre percepito.
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Il Mattino