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Un messaggio contro ogni forma di violenza e sopraffazione ma anche una preghiera di pace e speranza per un amico che soffre. Dal borgo antico di Capocastello, da quei vicoli in cui Roberto Bembo è cresciuto arriva un segnale che è al tempo stesso di distensione e di attesa. I ragazzi dell'oratorio ci hanno riflettuto a lungo e hanno deciso di non sospendere la rappresentazione del presepe vivente in programma domani e sabato nel cuore del centro storico. «Il presepe è contro ogni forma di violenza, è un messaggio di pace universale - ricorda il parroco di Capocastello, don Vitaliano Della Sala - Ci siamo chiesti, dopo quanto accaduto, se farlo o meno. La risposta è stata sì proprio per quei valori che il presepe rappresenta e che vanno diffusi, ancora di più in un momento drammatico come quello che la nostra comunità sta vivendo».
La rappresentazione della natività, che vede coinvolti tanti giovani di Capocastello nei panni di figuranti, si svolgerà dunque regolarmente il 6 ed il 7 gennaio, dalle 17 alle 21. «Dedicheremo questa due giorni a Roberto, chiedendo a Gesù Bambino di regalare pace al nostro territorio e ridare salute a Roberto», spiega don Vitaliano, che sottolinea il messaggio di non violenza che si intende trasmettere attraverso l'iniziativa. «Accanto al velo strappato delle donne iraniane c'è il velo che la Madonna nel nostro presepe non porterà, per dire proprio questo: che siamo contro ogni forma di violenza.
Per agevolare l'afflusso nei luoghi delle scene, l'amministrazione comunale ha predisposto un piano traffico che prevede il blocco delle vetture all'altezza della piscina comunale. «Vogliamo evitare che si creino ingorghi a Capocastello per questo abbiamo pensato ad un sistema di parcheggi a valle e di navette che partiranno all'altezza della sede della pro loco per condurre i visitatori a Capocastello. Attraverso la Porta dei Santi - aggiunge il sindaco Vittorio D'Alessio - ci si potrà immergere nelle suggestioni del nostro borgo antico».
Qualche giorno fa, proprio il primo cittadino si è intrattenuto a lungo, fuori l'ospedale dove è ricoverato il giovane rimasto ferito nel giorno di Capodanno, con gli amici di Roberto Bembo, chiedendo loro di placare gli animi e di non lasciarsi guidare dal sentimento di vendetta. «Messaggi che ho ribadito ancora e che la decisione di rappresentare il presepe vivente a Capocastello vuol rafforzare: abbiamo bisogno di pace e di serenità, abbiamo bisogno - conclude Vittorio D'Alessio - che Roberto si riprenda, e bene, al più presto, per uscire da questa situazione difficile che sta vivendo e tornare tra noi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino