Caro-bollette, gli esercenti si ribellano in ordine sparso

Caro-bollette, gli esercenti si ribellano in ordine sparso
I commercianti irpini contro il caro bollette. Esplode la protesta, ma il fronte non è compatto. Da una parte, i panificatori con il sostegno di Confcommercio;...

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I commercianti irpini contro il caro bollette. Esplode la protesta, ma il fronte non è compatto. Da una parte, i panificatori con il sostegno di Confcommercio; dall'altra, i gestori di tutte le altre attività che lamentano proprio l'assenza dell'associazione di categoria. Ma procediamo con ordine. Il presidente di Confcommercio Campania (distretto Avellino), Oreste La Stella, e il presidente dei Panificatori Confcommercio Campania (distretto Avellino), Enrico Savelli, annunciano per venerdì prossimo alle 11 una manifestazione in Corso Vittorio Emanuele nei pressi del Palazzo della Prefettura promossa, appunto, dall'associazione provinciale dei panificatori aderente a Confcommercio Campania. «I partecipanti dice Savelli - intendono manifestare contro il rincaro dei costi delle utenze e l'aumento dei prezzi delle materie prime che stanno letteralmente opprimendo l'intera categoria. Una delegazione dei panificatori chiederà di incontrare il Prefetto di Avellino, Paola Spena, per individuare soluzioni e condividere azioni future». 

Domani, invece, alle 16 all'esterno della Chiesa di San Ciro ad Avellino è in programma una riunione convocata dai commercianti di Viale Italia: «Le adesioni crescono di ora in ora», dice Carmine Gaeta, parrucchiere della zona. «La Confcommercio ci ha ignorato e si è schierata solo con i panettieri. Soltanto nella giornata di ieri siamo stati contatti, ma non è stato raggiunto un accordo». Nel corso dell'assemblea pubblica di domani saranno decise le azioni da intraprendere nei prossimi giorni per protestare contro i rincari delle utenze. Non è esclusa una serrata di massa: «Decideremo domani», conclude Gaeta.

Dal conflitto russo-ucraino in poi, è stata riscritta la politica energetica dell'Europa con effetti inevitabili sull'Italia e sulla vita di ogni cittadino. Rispetto alla spesa per l'elettricità, quest'anno bar, ristoranti e negozi pagheranno una bolletta tra il 40 e il 60 per cento in più rispetto alla Germania e addirittura tripla rispetto alla Francia. Già oggi molte piccole e medie imprese, che costituiscono la maggior parte di quelle presenti nella provincia di Avellino, stanno riorganizzando o riducendo i servizi: aumenta, per esempio, il ricorso ai piatti freddi nella ristorazione o nei panifici si adotta la panificazione a giorni alterni. Da qui alla prima metà del 2023, secondo una stima di Confcommercio, almeno 120mila piccole imprese italiane del terziario sono a rischio, con la perdita di oltre 370mila posti di lavoro. Una stima prudenziale che non tiene conto delle imprese più grandi. Da Roma, per il momento, è arrivato il decreto Aiuti ter che contiene misure utili a mitigare l'impatto dell'emergenza energetica sulle imprese. Ma potrebbe non bastare: «Così non riusciamo ad andare avanti», spiega un altro commercianti di Viale Italia che domani parteciperà all'assemblea. «I costi sono esorbitanti e non possiamo più sostenerli. Deve essere trovata una soluzione nel più breve tempo possibile, altrimenti molti di noi saranno costretti a chiudere». Di qui, la protesta. Per quanto riguarda i panettieri, non è la prima volta che prendono posizione rispetto ai rincari energetici e delle materie prime. A fine marzo, considerati gli aumenti dei prezzi di farine, cereali, materie prime in generale, nonché dei costi delle utenze, già allora più che raddoppiati, i Panificatori di Confcommercio avevano deliberato unanimemente di procedere all'aumento percentuale medio del 30 per cento per chilogrammo da applicare tanto al pane quanto agli altri derivati. Ragionamento ineccepibile, con buona pace dei consumatori costretti o rinunciare al pane o a pagare fino a 4 euro per averne un chilo. La decisione degli aumenti era stata assunta dopo un confronto con il presidente regionale dei panificatori Confcommercio Campania, Domenico Filosa, il presidente dei panificatori di Confcommercio del distretto di Salerno, Nicola Guariglia, e il responsabile beneventano della categoria, Alessandro Morzillo. «L'aumento del prezzo precisavano da Confcommercio potrà variare tra le diverse aziende in base ai singoli costi di gestione e in base ai singoli prodotti. Il 30 per cento deve essere inteso quale massimale percentuale, continuando così a garantire le norme a tutela dei consumatori». Da allora, solo altri aumenti. Adesso la protesta.

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Il Mattino