Chiede di non urinare per strada, aggredito: «Ho temuto per le mie bambine»

Prima un pugno poi il colpo con una mazza di ferro

Chiede di non urinare per strada, aggredito: «Ho temuto per le mie bambine»
«Ho temuto per l'incolumità delle mie figlie quando l'aggressore - dopo avermi sferrato un pugno in pieno volto e dopo averlo allontanato dalla mia...

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«Ho temuto per l'incolumità delle mie figlie quando l'aggressore - dopo avermi sferrato un pugno in pieno volto e dopo averlo allontanato dalla mia proprietà, mantenendo la calma ed evitando che potesse completamente perdere le staffe - è tornato indietro brandendo un bastone in ferro recuperato dal vicino cantiere presente su via Francesco Tedesco».

Il drammatico racconto dell'avvocato L.R. aggredito domenica scorsa, mentre rincasava con l'intera famiglia, da un uomo di colore in Corso Umberto I. Il professionista è stato aggredito solo per aver invitato il giovane ad allontanarsi dalla sua proprietà e per averlo rimproverato perché sorpreso ad urinare nelle piante presenti lungo il viale che conduce all'abitazione.

«Subito dopo il rimprovero mi ha sferrato un pugno dopo aver farfugliato qualcosa nella sua lingua, per me incomprensibile». Nonostante tutto è sceso dall'auto e l'ha accompagnato fuori dalla proprietà.

«Neanche il tempo di asciugarmi il sangue che ho sentito mia moglie urlare il mio nome. Mi sono voltato e ho visto che il giovane era tornato indietro con in mano una mazza di ferro. Abbiamo vissuto attimi di paura. Fortunatamente i vicini, allarmati dalle urla, hanno chiamato i carabinieri. In quei momenti ho pensato solo a tutelare la mia famiglia ed è per questa ragione che stamane depositerò un'integrazione alla querela già presentata. Spero che scatti quanto prima una misura nei suoi confronti, perché quel giovane ha già aggredito altre persone, è davvero pericoloso, ma continua a girare libero per la città. Sabato pomeriggio era nel tabacchi di fronte casa giocando alle slot machine. Ci sentiamo tutti in pericolo».

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Il Mattino