Cipriano e Festa faccia a faccia: il duello in tv si infiamma sul teatro

Cipriano e Festa faccia a faccia: il duello in tv si infiamma sul teatro
Alla fine, il faccia a faccia tra Cipriano e Festa c'è stato. I due candidati a sindaco di Avellino, ieri mattina, hanno partecipato al confronto elettorale organizzato...

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Alla fine, il faccia a faccia tra Cipriano e Festa c'è stato. I due candidati a sindaco di Avellino, ieri mattina, hanno partecipato al confronto elettorale organizzato presso gli studi della Rai di Napoli, in onda sul terzo canale dell'emittente televisiva pubblica.


Trentotto i minuti di trasmissione, nove le domande poste ad entrambi gli ospiti, arbitro, il giornalista irpino, Rino Genovese.

I primi quindici minuti sono stati all'insegna del fair play. Quando si è affrontato il tema del predissesto, rispetto all'individuazione delle responsabilità politiche della difficile condizione finanziaria dell'ente di Piazza del Popolo, Cipriano ha risposto così: «Di sicuro non è dipeso da me, ma debbo dire nemmeno dal mio avversario, che è qui presente». Dello stesso tenore l'intervento di Festa, che ha parlato di errori commessi nel passato, ma anche della necessità di guardare in avanti.
 
Subito dopo è stato affrontato il nodo della qualità della vita. L'esponente della coalizione civica ha proposto una rimodulazione del contratto stipulato con IrpiniAmbiente, per recuperare 500mila euro da destinare alla manutenzione degli alloggi comunali. Immediata la reazione di Cipriano che ha lanciato un primo affondo al suo competitore: «Sorrido perché penso che su alcune cose, anche un tocco di verità faccia bene. È singolare che Gianluca Festa, consigliere che storicamente ha rappresentato IrpiniAmbiente, proponga soltanto adesso di modificare il contratto con l'azienda, che costa 12 milioni all'anno, per un servizio che non funziona».

Il leader di Davvero però ha preferito glissare. Ma Cipriano è tornato alla carica quando è stata affrontata la questione della programmazione culturale e della gestione delle strutture di proprietà del Comune. Festa ha proposto l'istituzione di una fondazione di partecipazione per coordinare le azioni di Teatro, ex cinema Eliseo, antica Dogana, Casina del principe: «Vogliamo allestire un grande cartellone teatrale ed eventi di richiamo, non solo al centro di Avellino, ma anche nei quartieri periferici. E poi dedicheremo un museo all'irpino Oscar D'Agostino, uno degli scienziati che insieme a Fermi ha studiato la fusione nucleare».

«Non condivido nulla ha replicato il candidato del centrosinistra di ciò che ha proposto Festa. Sono indicazioni che potrebbe avanzare soltanto chi non conosce Avellino e viene qui per fare passerelle. Il Teatro Gesualdo è stato il vero fiore all'occhiello della città, quando mi sono occupato io della gestione, ma purtroppo l'amministrazione Foti, l'amministrazione di Petitto, sponsor di Festa, ha deciso di chiuderlo, per affittarlo a privati».

Il clima nello studio televisivo si è, quindi, iniziato a surriscaldare e Festa è andato al contrattacco, parlando della composizione del suo eventuale staff di governo: «Abbiamo organizzato una squadra libera e possiamo disporre di una maggioranza compatta. Non invidio, invece, Luca che deve condividere che ha nella sua coalizione Poppa e Iacovacci».

Non appena ha ripreso la parola, Cipriano ha restituito il colpo: «Sarà anche simpatico, ma Festa racconta le favolette agli avellinesi. Non ha alcuna credibilità. È in politica da venti anni. Ha avuto l'endorsement di De Mita, è sponsorizzato dal deputato De Caro, che chiamo affettuosamente Attila, qualunque cosa tocca distrugge: a Benevento ha fatto vincere Mastella. Per non parlare di D'Agostino e dei conflitti in termini di business che porta sulle spalle».

In chiusura la controreplica di Festa: «Comprendo il nervosismo di Luca. Ha ricevuto il bacio di Mancino e la sua dichiarazione di sostegno pubblica, è supportato da D'Amelio e De Luca e si ritrova una maggioranza a trazione Iacovacci e Poppa. Sa già di essere ostaggio, prigioniero. Cerca in qualche modo di eludere la domanda ed il problema». Ed ancora: «Aver praticato sport mi insegna che è meglio non parlare dell'avversario, ma contare sulle proprie forze. Sono avellinese, conosco la città, ho maturato una sufficiente esperienza amministrativa per garantire una prospettiva al capoluogo ed il mio sogno è diventare sindaco di Avellino. Lui, invece, è scappato via dal consiglio, per occupare la poltrona della presidenza del Teatro».

Ma le polemiche sono continuate anche sui social. Livio Petitto ha risposto agli attacchi di Cipriano: «Il teatro è stato chiuso, per un breve periodo, dopo che la Procura è intervenuta e ha dato la possibilità a tutto il consiglio comunale di aprire gli occhi, dopo che nell'aula di Piazza del Popolo qualcuno ci aveva illustrato il mondo dei sogni. Una promessa mi sento di farla a tutti i cittadini: il ricavato del risarcimento danni che richiederò al signorotto lo consegnerò al nostro vescovo che ne farà buon uso».


Per finire, un'ultima polemica, che ha riservato strascichi anche negli appuntamenti pomeridiani ha riguardato un passaggio di Festa sul turismo, durante cui ha parlato di un flusso di 13mila visitatori tedeschi all'anno ad Avellino. Subito si è scatenato un tam tam sui social, con tanto di post ironico di Cipriano sulla evidente sovrastima del dato. Nel suo comitato, Festa ha poi chiarito che i numeri gli erano stati forniti da un tour operator. Lo scontro, ovviamente, continua. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino