Avellino e Irpinia nella morsa del racket: escalation di attentati, è allarme rosso

Avellino e Irpinia nella morsa del racket: escalation di attentati, è allarme rosso
Ora è allarme. E torna lo spettro della criminalità organizzata. Terzo negozio incendiato nell'hinterland avellinese nel giro di un paio di settimane....

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Ora è allarme. E torna lo spettro della criminalità organizzata. Terzo negozio incendiato nell'hinterland avellinese nel giro di un paio di settimane. L'ultimo grave episodio l'altra notte a Monteforte Irpino, dove è stato dato alle fiamme un esercizio commerciale, Il genio del pulito di via Nazionale Alvanella, che vende detersivi e casalinghi. Episodio che segue di appena 24 ore un fatto identico che ha interessato una formaggeria di via Gramsci ad Atripalda. Sempre nella città del Sabato un altro alimentari, specializzato nel commercio di prodotti locali, era stato distrutto da un rogo a metà dicembre. Ma ha riaperto a tempo di record prima delle festività natalizie. Il fuoco che ha determinato danni all'esterno e all'interno del negozio di Monteforte Irpino sarebbe di origine dolosa.


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Pochi i dubbi ormai sulle cause che hanno scatenato le fiamme, anche se al momento non si esclude nulla. L'incendio sarebbe partito dall'esterno dell'esercizio per poi propagarsi dentro al locale. L'immediato intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale ha evitato conseguenze peggiori. In ogni caso, i danni sono importanti. Il titolare, originario della provincia di Napoli, stima in 10-12 mila euro il conto delle conseguenze del rogo. Sulla vicenda indagano i Carabinieri della Compagnia di Baiano e della Stazione di Monteforte Irpino piombati sul luogo non appena ricevuta la segnalazione. Sul posto hanno raccolto gli elementi utili per cercare di ricostruire il tutto. Potrebbero essere da supporto le immagini delle telecamere di videosorveglianza che inquadrerebbero l'area del negozio. La paura per i residenti è stata notevole. L'esercizio commerciale è ubicato al pian terreno di un edificio che ospita una serie di appartamenti.

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Le alte lingue di fuoco e le colonne di fumo hanno tenuto in apprensione i residenti, fino a quando i caschi rossi non hanno messo in sicurezza il negozio e lo stabile. Il proprietario, il giovane imprenditore Francesco Improta, ha dichiarato di non aver mai subito minacce, né richieste estorsive. L'attività è stata avviata appena due mesi fa, lo scorso mese 10 ottobre. Ora è determinato a ripartire subito, nonostante il momento difficile. Tanti i messaggi di solidarietà che ha già ricevuto da clienti e conoscenti. In attesa che si faccia chiarezza su quanto accaduto l'altra notte, cresce l'allarme per questi tre episodi ravvicinati. Non risultano al momento collegamenti tra i fatti che hanno scosso l'hinterland cittadino, ma le indagini spaziano a trecentosessanta gradi e non trascurano alcuna pista. Il timore è che la criminalità possa aver rialzato la testa. Lo dice a chiare lettere la Cgil, con il segretario provinciale Franco Fiordellisi, che fa riferimento anche all'incendio della vettura di famiglia del sindaco di Calabritto, Gelsomino Centanni. «Cosa sta accadendo in Irpinia? si domanda Fiordellisi - Dopo l'operazione della Dda con gli arresti di una ventina di presunti esponenti del clan Partenio, la spirale di violenza non sembra arrestarsi. La Cgil è estremamente preoccupata per questo rigurgito di atti dolosi, che negli ultimi giorni, uno dopo l'altro, si sono verificati in provincia di Avellino. Esprimiamo, dunque, vicinanza e solidarietà alle persone coinvolte e alle intere comunità di Atripalda, Monteforte e Calabritto», sottolinea il segretario generale della Cgil irpina. Che aggiunge: «Ribadiamo la necessità di una maggiore prevenzione condotta attraverso una capillare presenza delle forze dell'ordine e con azioni investigative che sterilizzino preventivamente simili fenomeni diffusi dal Vallo di Lauro all'Alta Irpinia passando per il capoluogo e l'immediato hinterland». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino