Confindustria Avellino, De Vizia rimette il mandato: la presidenza è congelata

Confindustria Avellino, De Vizia rimette il mandato: la presidenza è congelata
Emilio De Vizia ha messo a disposizione il proprio mandato nelle mani del consiglio di presidenza di Confindustria Avellino. ...

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Emilio De Vizia ha messo a disposizione il proprio mandato nelle mani del consiglio di presidenza di Confindustria Avellino.

Choc al vertice degli industriali irpini dopo i provvedimenti interdittivi per il presidente De Vizia.

Ieri mattina si è riunito il consiglio di presidenza dell'associazione industriali irpini con i vice presidenti Carmen Verderosa, Angelo Petitto, Carlo Matarazzo, Mario Fulvio De Maio. L'organismo che è composto anche da Massimo Iapicca, presidente del Comitato piccola industria, Stefano Scauzillo presidente del Gruppo giovani imprenditori e Giuseppe Bruno presidente uscente, dovrà ora vagliare la posizione di De Vizia alla luce della vicenda giudiziaria nella quale è coinvolto. De Vizia «pur consapevole della correttezza delle sue azioni, al fine di salvaguardare i valori etici dell'Associazione ha comunicato la decisione di autosospendersi temporaneamente dall'incarico, in attesa dell'esito delle azioni intraprese a sua difesa».

Nella giornata di ieri per una fortuita coincidenza si è riunita per la prima volta a Caserta anche il consiglio di Confindustria Campania sotto la presidenza di Luigi Traettino. Con l'occasione il presidente ha assegnato come da prassi alcune deleghe ai presidenti delle associazioni campane: al Presidente di Confindustria Benevento, Oreste Vigorito, è stata conferita la delega alla Transizione Ecologica, al Presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Bruno Manfellotto, quella alle Relazioni Industriali e ai Fondi Strutturali, al Presidente di Confindustria Salerno, Antonio Ferraioli, quella all'Ambiente, mentre il Presidente di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone, si occuperà di Internazionalizzazione. «Non era presente De Vizia, dunque non ho potuto affidargli alcuna delega», dice Traettino. Che conferma di non conoscere la vicenda che riguarda Confindustria Avellino e conferma che è l'associazione territoriale nella sua autonomia a dover decidere quale strada intraprendere dopo la presentazione delle dimissioni. «Siamo garantisti - conclude - e attendiamo la soluzione di questa vicenda che non conosco. Sono sicuro che i colleghi faranno al meglio le loro scelte nel solco del nostro codice etico».

La questione è strettamente legata all'interpretazione del provvedimento della procura di Benevento che ha sospeso De Vizia da ogni attività di guida di attività imprenditoriali e di organismi con personalità giuridica.

Si procede parallelamente sulla strada della decisione affidata agli organismi interni di Confindustria che potrebbero assumere ad interim nelle persone dei tre vice presidenti la guida dell'Associazione, ma anche guardando a cosa accadrà al Riesame quando De Vizia con i suoi avvocati chiederà la revoca delle misure interdittive che sono state confermate dal Gip su richiesta della Procura sannita. Il consiglio di presidenza dovrà ora valutare quanto infici la posizione di De Vizia la contestazione dell'articolo 290 del codice di procedura penale a cui si appella il Gip di Benevento Gelsomina Palmieri. I Consiglieri di Confindustria in ogni caso all'unanimità hanno confermato piena fiducia e sostegno al Presidente De Vizia. Al termine della riunione convocata d'urgenza da De Vizia lo hanno invitato a continuare «il prezioso lavoro svolto fino ad ora in favore delle aziende, della comunità e del territorio, fiduciosi nell'operato della Magistratura». 

L'interdizione da incarichi direttivi potrebbe impedirgli di rimanere al vertice di Confindustria Avellino. Infatti il direttivo comunica che si riserva «di effettuare tutte le verifiche statutarie e regolamentari».

La procura di Benevento ritiene che non siano stati eseguiti i lavori di bonifica in una discarica a Sant'Agata de' Goti da parte di De Vizia Transfer quando Emilio De Vizia era amministratore dell'azienda. Sequestrati 1,4 milioni sui conti degli imprenditori e di tecnici comunali del comune Sannita e di Emilio e Vincenzo De Vizia. I lavori non seguiti, secondo il Gip hanno «vanificato irrimediabilmente le finalità prioritarie di bonifica e messa in sicurezza, obblighi non solamente previsti dall'appalto ma anche imposti allo Stato italiano da procedure di infrazione dell'Ue». Gli avvocati di De Vizia chiederanno al tribunale del Riesame già nelle prossime ore che siano ritirate le misure per il loro assistito. 

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Il Mattino