Coronavirus in Irpinia, tornano i contagi: in ansia per l'ex assessore Lo Conte

Coronavirus in Irpinia, tornano i contagi: in ansia per l'ex assessore Lo Conte
Ogni giorno ha la sua pena. Ormai dall'inizio del mese marzo nella città chiusa si fanno i conti con il nemico invisibile. «Ma noi arianesi siamo forti e...

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Ogni giorno ha la sua pena. Ormai dall'inizio del mese marzo nella città chiusa si fanno i conti con il nemico invisibile. «Ma noi arianesi siamo forti e vinceremo la guerra», è il mantra che evade dalle mura domestiche. Le battaglie da affrontare sono diverse. Quasi quotidianamente la comunità viene messa alla prova. Ieri, un'altra giornata da dimenticare. Nuovi tamponi positivi che hanno fatto sfondare il tetto degli ottanta e la notizia che si temeva: la conferma del contagio per l'ex consigliere comunale e assessore provinciale, Franco Lo Conte. Non solo. Aggredita dal Covid-19 la donna di 86 anni deceduta venerdì al Moscati di Avellino. È la settima vittima, a cui sommare anche l'anziano originario di Greci ma che risiedeva ad Ariano da tempo.


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In gravi condizioni versa suor Antonietta, che è all'ospedale del capoluogo dal 17 marzo. Lo Conte, invece, è ricoverato da otto giorni nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Frangipane. Ieri il test ha detto che il virus lo ha attaccato. «Franco è forte e lo batterà», rimarcano gli amici. Sono tanti. Stanno facendo il tifo per lui. L'intera città del Tricolle prega per una sua rapida guarigione. «Sono convinto che sarà così afferma il presidente della Provincia, Domenico Biancardi Franco si riprenderà. Siamo vicini a lui e a tutti gli arianesi, un popolo straordinario che sta affrontando con forza superlativa il duro momento».

È fiducioso Domenico Gambacorta, che con Lo Conte ha condiviso esperienze politiche ed amministrative. «All'amico Franco - dichiara l'ex sindaco - rivolgo il mio affettuoso augurio di pronta guarigione e di poter tornare al più presto in famiglia. Con lui ho compiuto un lungo percorso di amministratore locale sia al Comune che alla Provincia. Creativo e competente anche nell'attività imprenditoriale, cui si dedica fin dalla prima metà degli anni Ottanta sempre accanto agli artigiani e alle piccole imprese del territorio». «Ci auguriamo che Franco possa al più presto ritrovare le forze aggiunge Mario Manganiello, che con Lo Conte è stato amministratore Preghiamo e speriamo in una pronta guarigione».

Dallo scorso 15 marzo, Ariano Irpino è blindata per effetto dell'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca. Una decisione forte, alla quale la popolazione sta rispondendo con senso di responsabilità. Anche se non è facile in questa condizione. E per le notizie che giungono ogni giorno. «Ne usciremo», è l'orgoglio locale. Una convinzione irrobustita dall'unica luce di una giornata buia: è stato estubato il barista 61enne ricoverato in Terapia Intensiva dallo scorso 6 marzo. Ora respira da solo, è sveglio e collaborante. A breve potrebbe lasciare il reparto. E fanno bene tutte le iniziative di vicinanza concreta. «In questi giorni riprende Gambacorta - si sta registrando una gara di solidarietà fra banche, imprese e associazioni di volontariato per garantire al Frangipane sia risorse economiche sia attrezzature biomedicali, nonché materiale di consumo particolarmente necessario in questa fase di emergenza. Ho chiesto al direttore generale del Banco Alimentare della Campania di aumentare a duecento i pacchi da distribuire fin dalla prossima settimana alle famiglie in difficoltà. L'azione del Piano di Zona Sociale è indispensabile in questo momento, soprattutto nell'assistenza agli anziani e ai disabili». «Ringrazio tutte le associazioni è poi il messaggio di Manganiello che si stanno stringendo intorno alla città, così come le ditte private e a chi con il proprio lavoro sta evitando che ci siano ulteriori disagi».

Ad Ariano Irpino ci sono da affrontare nell'emergenza i problemi delle persone sole, della povertà, in un clima che continua ad essere surreale. Il dolore per le persone decedute senza neanche poterle salutare per l'ultima volta, la preoccupazione per quelli che stanno affrontando il Covid-19 tra casa e ospedale, la paura del contagio che resta alta: con questo stato d'animo nella capitale della Valle Ufita si guarda al futuro. Qui, dove la gente ha dovuto dire addio all'amato parroco don Antonio Di Stasio, pastore di intere generazioni di arianesi, che è stato una delle vittime del temibile virus, e dove per giorni lo stesso ospedale è stato off limits per una serie di episodi e di errori.

Ma ad Ariano è prepotente la voglia di non farsi abbattere. Si cercano di costruire i sogni. Un pilastro è il vescovo Sergio Melillo, pure costretto alla quarantena, che con i suoi messaggi incoraggia la comunità. E un segnale di speranza è sicuramente la guarigione dal Coronavirus di un altro ex consigliere comunale, Raffaella Manduzio. «Ariano ce la farà». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino