Inchiesta Cosmopol: «Non ci sono scatole cinesi»

E l'Italpol: su di noi nessuna verifica in relazione al presunto sfruttamento del personale

Furgoni della Cosmpol
L'inchiesta partita in Lombardia sulle aziende del settore della vigilanza privata va avanti. L'Ansa da giorni ha riportato notizie sull'inchiesta della procura di...

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L'inchiesta partita in Lombardia sulle aziende del settore della vigilanza privata va avanti. L'Ansa da giorni ha riportato notizie sull'inchiesta della procura di Milano che ha portato al controllo giudiziario per caporalato di un'azienda del gruppo Cosmopol. Il decreto d'urgenza, firmato dal pm Paolo Storari si fonda sulle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano. In un'inchiesta analoga era finita anche la società Mondialpol. Coinvolta la Cosmopol di Avellino, il cui management spiega l'operazione di cessione di ramo d'azienda. «La cessione di ramo d'azienda non costituisce alcun "gioco di scatole cinesi", trattandosi di un'operazione realizzata in maniera trasparente, preventivamente comunicata alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil ed Ugl alla fine di luglio scorso; inoltre, l'atto di cessione è stato sottoposto al regime di pubblicità previsto dalla legge per gli atti giuridici, tanto è vero che esso è stato regolarmente registrato agli uffici fiscali ed iscritto al competente Registro delle Imprese».

Cosmopol specifica anche che «la documentazione inerente la cessione è stata fornita direttamente dalla Cosmopol, a fine agosto scorso, agli inquirenti ed all'amministratore giudiziario originariamente nominato, in occasione della notifica dell'informazione di garanzia (che è il primo atto con cui si viene a conoscenza di un procedimento penale)». Nei chiarimenti che arrivano dall'azienda c'è anche il riferimento al commissariamento deciso dalla procura di Milano: «Non è corretto riportare che il "commissariamento" (che in realtà è una forma di controllo giudiziario) sia stato disposto "anche" su altra impresa (Cosmopol Servizi Integrati S.p.A.); diversamente da ciò, il provvedimento del 08/09 u.s. ha disposto il controllo giudiziario "solo" (e non "anche") sulla società cessionaria del ramo d'azienda (Cosmopol Servizi Integrati S.p.A.), mentre attualmente non vi è provvedimento di controllo giudiziario nei confronti della società Cosmopol S.p.A.

 

L'azienda precisa inoltre che «la predetta cessione non ha riguardato "tutti i dipendenti" ma solo la parte dei dipendenti addetti ai servizi di portierato e reception (cd operatori fiduciari), circa 1200, oggetto di indagine nell'ambito del procedimento in questione. Infine, Cosmopol chiarisce «che la paga oraria riconosciuta ai lavoratori ed indicata nell'articolo è quella prevista nel contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative (Cgil, Cisl e Uil). Quindi è applicata da tutte le aziende che eseguono servizi di portierato e reception sul territorio nazionale, ovvero circa 850 aziende». Sulla vicenda interviene anche Italpol srl, una delle principali aziende del settore. «Ci duole leggere quanto virgolettato nell'articolo uscito sull'edizione de Il Mattino Avellino del 10 settembre 2023, in cui la società oggetto dei procedimenti in corso, afferma che nelle sue stesse condizioni ci sarebbe Italpol Vigilanza. Si precisa che la nostra società non è "nelle medesime condizioni", non avendo alcun procedimento in corso e non essendo mai stata oggetto di verifiche riguardanti un presunto "sfruttamento del lavoro", così come affermato nell'articolo e narrato dalla Cosmopol».

 

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Il Mattino