Avellino: scuole superiori chiuse, scontro tra il sindaco e il prefetto

Avellino: scuole superiori chiuse, scontro tra il sindaco e il prefetto
La mancata riapertura delle scuole superiori a tre settimane dalla conclusione dell'anno scolastico ad Avellino diventa un caso. Festa tiene duro ancora per una settimana, il...

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La mancata riapertura delle scuole superiori a tre settimane dalla conclusione dell'anno scolastico ad Avellino diventa un caso. Festa tiene duro ancora per una settimana, il prefetto abbozza. «Mi dispiace molto - dice Paola Spena -, ci tengo molto alla scuola e trovo che, anche se per un periodo non lungo, non andarci è penalizzante, particolarmente sotto il profilo sociale, più che didattico. Siamo tra i rari capoluoghi d'Italia, l'unico della Campania che tiene le scuole chiuse».Il prefetto di Avellino contro il sindaco o viceversa. In realtà il sindaco avrebbe finanche dato ragione al rappresentante del Governo quando nel corso di una delle riunioni in prefettura sul tema si era sentito chiedere di riaprire. «Lei ha ragione ma io ho elementi che mi inducono a tenere chiuse le Superiori». «Il provvedimento del sindaco - insiste Spena -non è in linea con le indicazioni del Governo, della Regione e dell'Asl. Essendo motivato da serie ragioni sanitarie non è suscettibile di interventi da parte mia e non posso annullarlo». E così da oggi per ancora altri cinque giorni le Superiori del capoluogo restano chiuse. Gli alunni della città e della provincia che frequentano i licei e gli istituti tecnici e professionali del capoluogo, rimarranno a casa.

Festa sostiene che c'è una maggiore percentuale di contagi registrata nei comuni dell'hinterland rispetto alla città di Avellino e questo è un motivo buono per non far arrivare in città con i bus gli studenti pendolari. Si tratta di circa ottomila giovani che si riversano in città ogni mattina e che si vanno ad aggiungere ai circa tremila residenti. Il sindaco ritiene che anche il dato dell'85% del personale scolastico già vaccinato non sia sufficiente a garantire le condizioni di sicurezza nelle aule. Così deroga avendone la facoltà, all'ordinanza regionale che richiese sia assicurato almeno il 50% delle presenze in aula e alla raccomandazione di riaprire valutando «il rischio ragionato» predicata dal presidente del Consiglio.
Tra l'altro ieri Festa ha firmato un'ordinanza di chiusura anche della Nobile e della Manganelli, due scuole elementari fino al 15 maggio attivando la didattica a distanza. La decisione dopo l'individuazione di diversi contagi in tre plessi dei V circolo, i due che rimangono chiusi per cinque giorni, oltre al Palatucci dove la sospensione delle lezioni riguarda un'unica classe. Tra l'altro vi era stata una riunione anche con i genitori nella giornata di sabato che aveva fatto decidere il sindaco per l'ordinanza. Tra l'altro la stessa ordinanza di chiusura dei plessi delle elementari del V circolo è portata (ad abundantiam) tra le motivazioni relative alla decisione di tenere chiuse tutte le scuole superiori.

Ma il prefetto va anche oltre: «In passato qualche provvedimento della Regione venne impugnato ma in questo caso c'è una acquiescenza del territorio. Ricordo un documento di tutti i rappresentanti degli studenti che ritenevano necessarie le chiusure. È strano che non ci sia nessuna iniziativa di studenti e famiglie, data la situazione. Quindi gli va bene. A me spiace per i ragazzi». Il ragionamento del prefetto è: la campagna vaccinale va avanti e ci sono poche settimane ancora di lezione, in più il sistema dei trasporti è collaudato. Quindi l'esortazione al «rischio ragionato» che a il governo. «Ho mandato una lettera ad hoc al sindaco la settimana scorsa. Ma il suo ruolo di sanità sanitaria non mi consente di far altro».


In provincia a scuola si va regolarmente: «Ma si tratta di un bacino di utenti un po' meno allargato del capoluogo. Tuttavia il dato richiesto dalla norma per tener chiuso non c'è. E ognuno si assuma le sue responsabilità», nota Spena. Il prefetto tuttavia davanti a questa nuova ordinanza non ritiene di tornare alla carica: «Quando gli ho scritto sono stata chiara e lui in sede di comitato mi ha detto: lei mi ha scritto tutte cose giuste. Ma Festa ha una sua potestà e autonomia e fa le sue scelte». Ma alle cose giuste sentitesi dire dal prefetto, Festa ha risposto: «Certo, ma io seguo un ragionamento un po' più ampio». Spena allarga le braccia: «È un onere impegnativo in questo contesto. Io continuo a fare tavoli per monitorare come va, in maniera minuziosa anche con la polizia municipale sul carico della viabilità. Quindi ho reiterato costantemente queste richieste. Tutto quello che potevo mettere in campo l'ho fatto. Mi auguro che si recuperi con le scuole aperte nel periodo estivo. Basta con questo lasciarsi andare».
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Il Mattino