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Giocava a briscola, tressette, scopa. Fino a notte fonda. E non voleva mai perdere. Aneddoti e racconti svelano il carattere dell'uomo che ha segnato una lunghissima stagione politica. Uno di questi lo riporta Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania e Napoli: amico dell'editore Tullio Pironti, scomparso di recente, e di Ciraco De Mita, che aveva conosciuto da giovane. «De Mita disse a Pironti, 'ma siete una casa editrice un po' scombinata', in riferimento a qualche ritardo per la pubblicazione di un suo libro poi uscito senza problemi. 'Possiamo sempre fare una sfida a tressette, io sono il miglior giocatore di Napolì, gli rispose Pironti. E De Mita controreplicò, 'io del mondo'». Passione mai abbandonata.
«L'ultima partita a carte ce la siamo fatta una ventina di giorni fa. Capii che qualcosa non andava perché lui, che avrebbe giocato all'infinito, a un certo mi disse che si sentiva stanco e chiese di finirla là. Poi l'ho sentito l'ultima volta giovedì scorso e mi disse la stessa cosa. "Sto bene Luigi, ma sono un po' stanco"». Luigi è Luigi Cardillo, farmacista avellinese di fiducia di Ciriaco De Mita, non un amico qualunque. «Lo conobbi nel 1955 - racconta - nel 1958 organizzai la sua prima campagna elettorale.
L'ultima testimonianza prima dell' incidente in casa a febbraio racconta di un emozionante incontro con il Papa. «Pochi giorni prima della caduta - spiega Cardillo - incontrò Papa Francesco e ne ebbe una impressione straordinaria. Me ne parlò estasiato. Poi l'incidente che ha portato all'epilogo di oggi. Ci ha dato tanto, lascia un vuoto enorme. Ciao Ciriaco».
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