Dialisi, Morsa (Fp Cgil): «In Irpinia il servizio quasi totalmente erogato dal privato»

La sindacalista: «Un altro regalo del governatore De Luca alla nostra provincia»

Licia Morsa (al centro), segretario generale Fp Cgil Avellino
Nelle ultime ore, la Giunta Regionale della Campania ha approvato la delibera 189 in materia di modifica dei requisiti autorizzativi e di accreditamento per le strutture sanitarie...

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Nelle ultime ore, la Giunta Regionale della Campania ha approvato la delibera 189 in materia di modifica dei requisiti autorizzativi e di accreditamento per le strutture sanitarie che erogano prestazioni di emodialisi in regime ambulatoriale: «Di fatto, un atto normativo che porta a un peggioramento della qualità dell’assistenza nei confronti dei pazienti e alla possibilità di aumento dei profitti per le strutture private accreditate», dice il segretario generale della Fp Cgil di Avellino, Licia Morsa.

A livello regionale, Fp Cgil, Uil Fpl e Nursind hanno già espresso tutto il proprio disappunto sulla questione: «Così facendo, infatti, le strutture potranno ridurre il numero di personale infermieristico presente in servizio per ogni turno. Si passa da un minimo di tre infermieri per nove pazienti (media 0,33) ad un minimo di un infermiere ogni cinque pazienti (media 0,2). Inoltre, la direzione sanitaria che prima era obbligatoria per ogni centro e per un minimo di ventiquattro ore settimanali, sarà possibile in due centri per minimo diciotto ore settimanali».

«Incredibile la narrativa della delibera laddove dice, testualmente, che la diminuzione del personale in servizio non è “incidente sulla qualità della prestazione sanitaria in argomento” mentre già con la precedente dotazione si riusciva a garantire difficilmente il minimo della qualità accettabile per i pazienti. In tutte le altre regioni d’Italia il rapporto tra pazienti e personale infermieristico è 0,33».

Una decisione, quella di Palazzo Santa Lucia, fortemente criticata dal segretario generale della Fp Cgil Avellino, Licia Morsa: «In cambio di questo peggioramento della qualità le strutture potranno, già dal 2023, elevare la soglia massima di fatturazione del numero delle prestazioni di dialisi convettive del 5%. La decisione è stata assunta dopo aver ascoltato solo le associazioni di categoria delle strutture sanitarie eroganti le prestazioni e senza nessun confronto con chi rappresenta i lavoratori che quelle prestazioni materialmente erogano e chi rappresenta i fruitori del servizio, parte più debole della filiera».

«Ci uniremo alle segreterie regionali, per contrastare con ogni mezzo l’applicazione di tale delibera. Le organizzazioni sindacali di categoria hanno già chiesto un incontro urgente con la Regione Campania e, in caso di mancato confronto, hanno già preannunciato una immediata mobilitazione».

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Il Mattino