Diplomi falsi, verifica del Ministero dopo il servizio di «Striscia la notizia»

Diplomi falsi, verifica del Ministero dopo il servizio di «Striscia la notizia»
Il caso «diplomi falsi» scuote anche il governo e rischia di compromettere le graduatorie degli istituti scolastici per le supplenze del personale Ata. Da Avellino a...

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Il caso «diplomi falsi» scuote anche il governo e rischia di compromettere le graduatorie degli istituti scolastici per le supplenze del personale Ata. Da Avellino a Roma, dunque. Dopo il servizio di «Striscia la Notizia», con il quale sarebbe emerso che un collaboratore della Cisl IrpiniaSannio chiedeva somme di denaro per rilasciare attestati che consentissero ad aspiranti collaboratori scolastici di fare domanda per l'anno in corso, il Ministero della Pubblica Istruzione farà partire da oggi una verifica su tutte le istanze arrivate tra il 30 settembre e il 30 ottobre scorsi (erano questi i termini di presentazione) per scovare eventuali certificazioni sospette ed evitare di inficiare le graduatorie di supplenza che dovrebbero essere attribuite ai diversi istituti.


Ovviamente si tratta di un corposo controllo incrociato, per il quale il Ministero guidato da Valeria Fedeli si avvarrà sia della Cisl, i cui vertici si sono subito detti pronti a collaborare, che degli stessi enti abilitati a rilasciare gli attestati che servivano alla presentazione delle domande per le supplenze Ata (amministrative, tecniche e ausiliarie).
Fari puntati giocoforza sulle documentazioni provenienti dall'Irpinia, ma non solo, perché la presunta compravendita potrebbe rappresentare un fenomeno più diffuso. In ogni caso ad Avellino, dopo la denuncia presentata dagli stessi vertici IrpiniaSannio della Cisl, la Procura ha già aperto un fascicolo. Non risulta ancora alcuna valutazione sulla posizione dell'ormai ex collaboratore del sindacato, Antonio Perillo (su cui al momento ufficialmente non pende nulla), la cui identità è stata resa pubblica dalla stessa sigla sindacale poche ore dopo il servizio di Luca Abete andato in onda su Canale 5, durante il quale si riprendeva a volto coperto l'uomo mentre spiegava ad aspiranti collaboratori scolastici come poter ottenere gli attestati richiesti dal bando.


In attesa di possibili sviluppi, anche il deputato dei 5 Stelle Carlo Sibilia ha annunciato, per oggi, la presentazione di un ulteriore esposto in Procura e di un'interrogazione parlamentare per «verificare il ruolo di altri enti in questa vicenda». Il Ministero per ora ha condannato ufficialmente «con fermezza la compravendita di titoli per la partecipazione al bando per le supplenze del personale Ata», specificando al tempo stesso che le procedure in corso non riguardano posti a tempo indeterminato.
red. av. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino