Domenico Lonardo, il “Cantore dell’Irpinia”, espone al Circolo della Stampa

La personale dell'artista sarà visitabile fino al prossimo 7 dicembre

Le opere di Lonardo al Circolo della stampa
Un viaggio nella bellezza con la personale di Domenico Lonardo, il “Cantore dell’Irpinia”, che espone al Circolo della Stampa di Avellino fino al prossimo 7...

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Un viaggio nella bellezza con la personale di Domenico Lonardo, il “Cantore dell’Irpinia”, che espone al Circolo della Stampa di Avellino fino al prossimo 7 dicembre. Un’occasione preziosa per quanti amano il genere figurativo, in cui la perfezione dell’immagine lascia spaziare lo sguardo e la fantasia. La mostra rende omaggio alle antiche botteghe artigiane dell’Irpinia, con quelle figure ormai, purtroppo, scomparse. Squarci del centro storico, dove, fino a 50 anni fa, si respirava ancora la magia della nostra storia, prima che il progresso lasciasse più vuote le case e le piazze.

Uno spaccato di un capoluogo che non c’è più, ma che rivive nel suo fascino grazie alla perfezione delle forme ed alla vivacità dei colori. Non mancano nell’allestimento le nature morte, con fiori rigogliosi che sono un inno alla vita. Un percorso ricco di emozioni, in cui spiccano anche gli angoli marini, con spiagge, barche di pescatori. Una personale che è anche un viaggio nel tempo, nella bellezza incontaminata della natura, costituita dal paesaggio irpino e da vedute sull’acqua. Vincitore di premi, Domenico Lonardo è un artista autodidatta, che ferma sulla tela non solo immagini, ma anche le pulsioni della sua anima. Da sempre innamorato dell’Irpinia, il pittore ne ritrae le bellezze con amore, per offrire allo sguardo un percorso mnemonico, con la vita dei singoli quartieri, dove tutti gli abitanti erano un’unica, grande famiglia. Il ritratto di un’Irpinia che non c’è più, dunque, ma che resta viva e pulsante nella memoria, anche se sconosciuta alle nuove generazioni.

Il terremoto di 43 anni fa ha cancellato l’assetto originario della città, rendendo il centro storico sempre più marginale rispetto al salotto buono costituito dal Corso Vittorio Emanuele. I quadri di Lonardo rievocano atmosfere antiche, oramai dissolte per la corsa al benessere. L’aggregazione narrata dalla sua poetica non esiste più, soppiantata dalla corsa al danaro, al potere, al successo. Ma la bellezza della provincia è ancora intatta e si manifesta con colori vividi, trasferiti sulla tela con intensità cromatica. L’Irpinia, per il pittore, resta, così, una provincia da riscoprire nei suoi angoli più nascosti, dove è ancora possibile respirare la purezza dell’aria e ristorare le energie messe a dura prova dalle difficoltà di ogni giorno. Con i suoi colori, con i suoi orizzonti, l’Irpinia è ancora una terra di speranza che, purtroppo, non riesce ad imboccare la strada di uno sviluppo duraturo. Eppure, i suoi paesi pullulano di testimonianze storiche, artistiche, architettoniche, a dimostrazione della sua evoluzione dall’assetto puramente contadino alla condizione borghese.

I cieli rappresentati dal pittore sono sempre tersi, a simboleggiare la speranza che ci tiene ogni giorno in vita. Una speranza che si alimenta di cultura e di tradizione che, purtroppo, cedono il passo a logiche speculative, tese a migliorare l’esistenza di pochi privilegiati. Domenico Lonardo propone allo sguardo opere ricche di un legame forte con la sua Irpinia, che ispira una cifra stilistica improntata al rispetto della sua storia, anche tragica. Con i suoi quadri, l’artista presenta ai nostri occhi immagini di un territorio di una ricchezza paesaggistica invidiabile, non ancora pienamente valorizzata. Nella poetica di Domenico Lonardo l’Irpinia è il luogo della rinascita spirituale, per la sua attitudine a placare l’inquietudine con squarci di natura che placano le fluttuazioni dell’animo. I suoi colori trasmettono l’amore per una terra che è riuscita a rialzarsi con fierezza dalle sciagure.

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Il Mattino