Elezioni comunali ad Avellino, Pizza invita Buonopane al vertice per la riconciliazione

Venerdì la presentazione del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, Benny De Maio

Il sindaco Gianluca Festa sul palco con Antonello Venditti
Un vertice per ritrovare compattezza e fare il punto in vista dei prossimi passaggi elettorali. Il 2024 per il Partito Democratico irpino si apre all'insegna del dialogo...

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Un vertice per ritrovare compattezza e fare il punto in vista dei prossimi passaggi elettorali. Il 2024 per il Partito Democratico irpino si apre all'insegna del dialogo interno. L'appuntamento è fissato per oggi pomeriggio a partire dalle 18.30 presso la federazione provinciale di via Tagliamento e vedrà la partecipazione dei riferimenti di tutte le anime democrat. Naturalmente, il primo punto all'ordine del giorno riguarderà le elezioni amministrative nella città di Avellino visto che il 5 gennaio sarà presentato pubblicamente il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, l'avvocato Benny De Maio.

Tra le personalità invitate a prendere parte all'incontro odierno c'è anche il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, che negli ultimi mesi ha avuto con la segreteria provinciale un rapporto non propriamente idilliaco. Il confronto s'è fatto a tratti aspro, toccando punte critiche nel corso delle recenti elezioni provinciali. «Sono stato invitato dal segretario - afferma Buonopane - a partecipare ad un vertice in cui si dovrà ragionare in particolare delle elezioni amministrative che, voglio ricordarlo, tra qualche mese non riguarderanno solo la città di Avellino ma molti Comuni, anche importanti, in tutta la provincia. Ho accettato l'invito con grande piacere». Tra i centri che andranno al voto c'è anche quello di Montella di cui è sindaco proprio Buonopane. «In senso generale - chiarisce il numero uno di Palazzo Caracciolo - mi interessa capire in che modo intenda muoversi il Partito Democratico in vista di questi appuntamenti che in termini politici sono fondamentali per il territorio, ma su Montella ho bisogno di qualche chiarimento in più». La questione è delicata: «Mi giunge notizia - dichiara - che autorevoli esponenti della segreteria provinciale si stiano dando da fare per allestire liste alternative alla mia. Se così fosse sarebbe molto grave, per cui nel corso dell'incontro porgerò una domanda specifica sull'argomento». Il tema è davvero scottante, anche perché finché la Provincia continuerà ad essere un ente di secondo livello sarà necessario essere amministratori comunali per poter ricoprire un incarico al suo interno.

Tutti i nodi, dunque, dovranno necessariamente venire molto presto al pettine e in queste ore sono in tanti a via Tagliamento a lavorare per provare a ricucire gli strappi e dare il via ad una stagione di unità del partito. Tra questi c'è sicuramente lo storico amministratore cittadino Antonio Gengaro. «L'incontro odierno - dichiara - rappresenterà l'occasione per il Pd, nella sua interezza, di avviare un ragionamento sia sulle elezioni europee che sulle amministrative, in particolare quelle che interesseranno il Comune di Avellino». Nella sostanza, «sarà un momento di grande riflessione - spiega l'ex presidente del Consiglio comunale - ma anche di grande unità perché il Pd pur ospitando molte sensibilità di fronte alle partite che contano si è sempre fatto trovare pronto e unito». Naturalmente, evidenzia Gengaro, «si parlerà anche dell'assemblea del 5 gennaio, ma quello che interessa maggiormente è dare un segnale chiaro di compattezza all'opinione pubblica, soprattutto intorno alla figura del candidato sindaco. Il tempo per discutere - aggiunge - c'è stato, adesso dobbiamo prepararci per una battaglia elettorale difficile e la precondizione è essere uniti, sia all'interno del Pd che nel campo largo». La coalizione che si prepara a sfidare il sindaco uscente Gianluca Festa è ampia e variegata e trovare una sintesi tra tutte le anime che la compongono ha richiesto un lungo lavoro di mediazione basato soprattutto sui programmi. L'obiettivo, adesso, è tenere stretti i ranghi anche perché davanti ci sono sei impegnativi mesi di campagna elettorale. 

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Il Mattino