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Pur utilizzando toni molto più pacati rispetto a quelli che avevano contraddistinto la conferenza stampa di due settimane fa, convocata dopo le perquisizioni subite nell'ambito dell'inchiesta che lo vede coinvolto per un giro di presunti appalti sospetti, Festa inizia puntando il dito ancora una volta contro minoranza e giornali: «Dopo le ulteriori, gravissime e infondate indiscrezioni riportate da certa stampa locale rispetto allo stato delle indagini che la Procura di Avellino ha svolto in questi ultimi mesi, l'aria in città è diventata sempre più pesante.
Un clima che già le opposizioni, per quattro anni e mezzo, hanno avvelenato attraverso la presentazione di continui esposti e di una marea di denunce presentate in ogni dove. Per questo, anche su suggerimento del mio legale di fiducia, l'avvocato Luigi Petrillo, ho deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica di sindaco. Ritengo che in città debba tornare un clima di serenità. Anche all'interno della macchina amministrativa, dove registro un po' di agitazione, è opportuno che si recuperi, nell'interesse della comunità, una certa serenità». Festa, che due settimane fa aveva definito le perquisizioni inconsistenti e parlato di una tempistica da evidenziare e da approfondire, ora invita a distinguere la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto da quella amministrativa.
Sulla prima dice: «La Procura svolgerà il suo lavoro e, ovviamente, presenterà le proprie contestazioni agli indagati che avranno poi modo, nelle sedi opportune, di far conoscere le proprie ragioni». Ma è sulla seconda che il sindaco dimissionario rivendica i risultati ottenuti: «In questi quasi cinque anni si è oggettivamente verificata una svolta in città. Abbiamo un'Avellino molto più viva, una città che ha recuperato il suo protagonismo, quello che le spetta come capoluogo e abbiamo anche una comunità che ha recuperato un certo orgoglio. È giusto, quindi, che questa esperienza amministrativa si ponga e sottoponga al giudizio popolare alle prossime elezioni amministrative e che tutto avvenga in un clima di ritrovata serenità».
Festa, dunque, per la prima volta non parla in prima persona, non dice che si ricandiderà a sindaco, cosa mai accaduta prima, ma chiude il suo videomessaggio auspicando la presenza alle prossime elezioni del progetto amministrativo portato avanti in questi anni. Un passaggio che, evidentemente, sarebbe stato possibile chiarire con le domande dei giornalisti se, anche per le dimissioni, il primo cittadino avesse scelto di parlare alla città tramite una conferenza stampa e non attraverso un video social.
Qualcosa in più, in questo senso, si potrà probabilmente capire al termine dei venti giorni di tempo che la legge concede al sindaco per ritirare le sue dimissioni, prima che a Palazzo di Città subentri un commissario prefettizio con il compito di traghettare Avellino fino alle elezioni di giugno. Intanto, l'ultimo atto da sindaco, Festa lo ha consumato nella giornata di lunedì quando nel primo pomeriggio ha convocato la giunta.
Ora il passaggio di testimone alla vicesindaca, Laura Nargi, che guiderà l'ente per i prossimi venti giorni durante i quali, molto probabilmente, avrà l'onere di tagliare il nastro per l'inaugurazione del tunnel di via Garibaldi, uno dei cantieri eterni della città. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino