De Luca a Roma, i sindaci irpini in marcia: «200 Comuni rischiano il fallimento»

Tanta Irpinia ieri mattina a Roma per la manifestazione organizzata da Anci

De Luca a Roma, i sindaci irpini in marcia: «200 Comuni rischiano il fallimento»
C'era tanta Irpinia ieri mattina a Roma per la manifestazione organizzata da Anci Campania (l'associazione dei comuni) con il governatore Vincenzo De Luca, che è...

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C'era tanta Irpinia ieri mattina a Roma per la manifestazione organizzata da Anci Campania (l'associazione dei comuni) con il governatore Vincenzo De Luca, che è stato autentico mattatore della trasferta capitolina. Un nugolo di fasce tricolori della provincia di Avellino, accompagnate da tanti assessori e consiglieri comunali del territorio. L'iniziativa si è tenuta in piazza Santissimi Apostoli per protestare «contro il disegno del governo di autonomia differenziata», e «contro il blocco del Fondo sviluppo e coesione.

«Senza queste risorse - evidenzia il sindaco di Aquilonia, Antonio Caputo - i comuni rischiano il fallimento. Ci sono imprese che lavorano, fatture da pagare. Questi fondi vanno sbloccati subito, altrimenti si ferma tutto. Stiamo chiedendo ciò che ci è stato già assegnato». Caputo mette in guardia dagli effetti negativi di questo stop, «per i comuni del Sud, in modo particolare per le aree interne come la nostra». A Roma, dunque, tanti sindaci. «Una grande dimostrazione di compattezza della Campania - rimarca il primo cittadino di Aquilonia - al di là della appartenenze politiche».

«Un'iniziativa importante che ha visto la partecipazione di tantissimi sindaci, amministratori e sigle sindacali per sottolineare l'urgenza dello sblocco dei fondi Fsc aggiunge il sindaco di Aiello del Sabato, Sebastiano Gaeta - c'è da dare una mano ai comuni soprattutto per organizzare e partire con la nuova programmazione. Ogni giorno di ritardo su questo rappresenta un danno per comuni e cittadini del Sud. Accanto a questo c'è la partita dell'autonomia differenziata.

Su questo fa bene il presidente De Luca a chiarire che anche nel Mezzogiorno della penisola esiste una vasta classe dirigente e di amministratori preparata e volenterosa che chiede di partire in questa sfida di efficienza e di riprogrammazione alla pari con le regioni del nord», conclude Gaeta. Dall'Irpinia sono partiti due pullman, un minivan e auto private. Poi un breve corteo verso Palazzo Chigi. Qui, non sono mancati momenti di tensione. Al seguito di De Luca tutto lo stato maggiore della Regione. Tra loro il vicepresidente della giunta, Fulvio Bonavitacola, gli assessori Nicola Caputo e Antonio Marchiello. Nella schiera di irpini, oltre agli amministratori, anche l'ex presidente del Consiglio regionale, Rosa D'Amelio, attuale consigliera del governatore per le pari opportunità. «Il nostro obiettivo è chiaro e concreto: chiedere con forza che vengano fornite alle nostre città e ai nostri comuni le risorse necessarie per garantire gli investimenti, le infrastrutture civili e culturali e i servizi - spiega il presidente di Anci Campania, Carlo Marino - vogliamo far capire all'Italia intera che la sostenibilità delle nostre comunità, lo sviluppo e il futuro dipendono da un adeguato supporto finanziario e che senza l'erogazione in tempi certi del Fondo sviluppo e coesione quasi 200 comuni della Campania rischiano il fallimento».

Sui social media dei singoli rappresentanti delle amministrazioni irpine è un florilegio di foto e video che racconta della partecipazione in piazza Santissimi Apostoli a Roma. Si vedono anche bandiere di alcune sigle sindacali che avevano annunciato la presenza all'iniziativa. Un coro unanime, al netto delle casacche e dei ruoli, per chiedere la giusta attenzione per l'Irpinia e per la Campania.

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Il Mattino