A volte ritornano, e scorrazzano anche nei giardini delle abitazioni private. Al sindaco di Montemiletto, Agostino Frongillo, hanno devastato quello attorno alla sua villetta. I...
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Eppure, nonostante le battute di caccia predisposte attorno ai borghi pedemontani e collinari alle prese con una vera e propria invasione di ungulati il fenomeno sta assumendo dimensioni preoccupanti. Lo sanno bene coltivatori e allevatori costretti a fare i conti col passaggio funesto degli animali selvatici in piena riproduzione che danneggiano raccolti e decimano allevamenti e per questo non sono previsti risarcimenti. E anche chi pratica attività sportive all'aria aperta e incappa, suo malgrado, in incontri decisamente spiacevoli con gli ungulati che brucano tra i campi o si spostano alla ricerca di corsi d'acqua.
Da Montemiletto a Pietradefusi, da Chianche a Montefusco i sindaci da tempo hanno lanciato l'allarme alle autorità regionali preposte. La specie si riproduce vertiginosamente, e al di là dei piani predisposti non ci sono allo stato misure alternative per scongiurare eventuali attacchi a chi ha la sfortuna di avere un incontro ravvicinato con un branco di cinghiali. «Preoccupa soprattutto il fatto che arrivano ormai vicino alle case e in paese- aggiunge sempre il sindaco Frongillo-. Vanno alla ricerca di cibo per sfamare la prole, ma proprio quando sono con i cuccioli al seguito diventano pericolosi e aggressivi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino