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L'accordo nel centrosinistra c'è: il Pd correrà insieme ad Azione-Più Europa. La decisione, dopo settimane estenuanti di tira e molla, è stata assunta ieri mattina. Immediate le reazioni in Irpinia, dove i dirigenti dei vari partiti attendevano il via libera per cominciare a muoversi in vista del voto del 25 settembre. «L'accordo di Roma - spiega il segretario provinciale di Azione, Giovanni Bove - è stato siglato nell'interesse del Paese, vista la scelta scellerata del centrodestra e dei grillini di porre fine all'esperienza Draghi, mandando a casa l'italiano attualmente più rappresentativo al mondo. Chiaramente, Azione e Più Europa correranno da sole per la quota proporzionale, proponendo in autonomia il proprio pensiero e le proprie battaglie». Quanto agli uninominali, «il patto sottoscritto - spiega Bove - vede il riconoscimento di tutte le condizioni poste da Calenda sia in termini politici che elettorali, con un chiaro veto nei confronti di personalità divisive, di ex grillini e di quanti non hanno votato la fiducia al Governo Draghi».
Venendo all'Irpinia, Bove è netto: «La partita delle candidature si apre solo adesso. Ovviamente, valuteremo le soluzioni migliori per il proporzionale, ma metteremo sul tavolo anche proposte valide per i collegi uninominali. D'altro canto, sarà Roma a decidere a chi spetterà quello irpino». In queste ore nella Capitale il lavoro è già frenetico. Durante il faccia a faccia di ieri è stato stabilito che il 70% dei collegi uninominali andrà al Pd e il restante 30% ad Azione-Più Europa. La provincia di Avellino attende di conoscere la propria sorte mentre sono già molti a scalpitare. Tra i dem avanzano i nomi del consigliere regionale Maurizio Petracca alla Camera e quello del deputato Umberto Del Basso De Caro al Senato.
A questo punto, resta da capire come intenderà muoversi Italia Viva. Matteo Renzi ha già fatto sapere di puntare al terzo polo, la qual cosa sta producendo smottamenti sui territori. Di sicuro, infatti, ci sarà da allargare il perimetro delle alleanze e proprio nella provincia di Avellino i renziani potrebbero puntare su interlocutori privilegiati come i popolari di Giuseppe De Mita (che ieri era a Roma, ma ancora non ha sciolto le riserve) e i rappresentanti di Noi di Centro che fanno capo al sindaco di Benevento, Clemente Mastella. Quello che è certo è che a prescindere dalle alleanze, da queste parti non mancano i possibili candidati di peso: dal consigliere regionale Enzo Alaia al sindaco di Montemarano, Beniamino Palmieri, passando per l'ex presidente della Provincia, Domenico Biancardi. Anche i mastelliani si stanno preparando e in caso di candidatura all'uninominale scenderebbe in campo il segretario provinciale Ciro Aquino, che potrebbe ottenere contemporaneamente anche il proporzionale, mentre per il Senato si parla di Giovanni Centrella. Tuttavia, circolano con una certa insistenza anche i nomi dell'arianese Guerino Gazzella e della montellese Adele Nigro.
Ma è tempo di sciogliere i nodi anche per il centrodestra. Ieri pomeriggio i leader nazionali dei partiti che compongono la coalizione si sono incontrati a Roma per cominciare a definire la geografia dei collegi uninominali. L'Irpinia attende di conoscere quale partito tra Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia piazzerà la pedina alla Camera, ben sapendo che, al di là di ogni divisione, il centrosinistra da queste parti resta forte. Da settimane si vocifera di Angelo D'Agostino in quota Forza Italia, ma a scaldare i motori ci sono anche Salvatore Vecchia per la Lega e Giovanni D'Ercole per la compagine che fa capo a Giorgia Meloni.
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