In fin di vita l'assassino di Clorinda: ha tentato d'impiccarsi col lenzuolo

In fin di vita l'assassino di Clorinda: ha tentato d'impiccarsi col lenzuolo
Lotta tra la vita e la morte l'assassino di Clorinda Sensale, la commerciante di Avellino uccisa a coltellate nel centro storico di Avellino il 4 settembre del 2013....

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Lotta tra la vita e la morte l'assassino di Clorinda Sensale, la commerciante di Avellino uccisa a coltellate nel centro storico di Avellino il 4 settembre del 2013. Pellegrino Pulzone, l'autore di quell'efferato delitto che sconvolse l'intera provincia, ha tentato il suicidio in carcere.


Ora si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Moscati. Le sue condizioni sono critiche. Ieri mattina ha provato a farla finita. Erano da poco passate le 8,30 quando ha deciso di legare delle lenzuola alle sbarre della finestra del bagno per impiccarsi.

Tempestivo l'intervento di un agente della polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Bellizzi Irpino, dove Pulzone è detenuto da cinque anni. Il poliziotto non ha visto l'assassino nella sua cella. Lo ha chiamato più volte senza avere risposte. A quel punto ha aperto la porta ed è entrato nel bagno, trovandosi di fronte la terribile scena. Con l'aiuto di altri colleghi lo ha subito liberato dal cappio. Pulzone è stato quindi trasportato all'interno dell'infermeria.

I medici dell'istituto hanno effettuato tutte le manovre per rianimarlo, in attesa dell'arrivo del 118. Tentativi che sono andati a buon fine, perché Pulzone ha ripreso a respirare. Poi la corsa al pronto soccorso dell'ospedale Moscati, in considerazione delle gravissime condizioni. La sua vita è appesa a un filo. Il detenuto è comunque piantonato. Fatta eccezione per un breve periodo, Pulzone è sempre stato da solo in cella. Nessuno voleva condividere con lui i metri quadrati della stanza all'interno della casa circondariale. Faceva, comunque, vita comunitaria nel penitenziario avellinese, dove entrò nel 2013 a seguito di quell'assurdo delitto compiuto in via Oblate nel cuore antico della città.
Pulzone, all'epoca quarantenne e già pregiudicato, sferrò senza alcun motivo diverse coltellate alla storica e stimata commerciante del capoluogo, che con i suoi familiari gestiva il negozio Holiday Sport, ancora oggi punto di riferimento degli sportivi irpini.
L'assassino tentò la fuga, ma fu catturato poco dopo in via Generale Cascino dalla polizia che lo scovò all'interno di un bar grazie anche al coraggio del carrozziere Vittorio Amodeo, che allertò le forze dell'ordine e inseguì Pulzone, nonostante lo choc per quanto accaduto.

Pulzone (difeso dall'avvocato Alberico Villani) sta scontando una pena a venti anni di reclusione. Nel mese di giugno dello scorso anno la condanna è diventata definitiva con la conferma da parte della Corte di Cassazione di quanto deciso in Appello a Napoli. In primo grado l'omicida era stato condannato all'ergastolo.
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Il Mattino