Incidente A16, interrogato l'autista: «Così ho evitato una tragedia»

Parla il conducente del Flixbus finito nella scarpata

Il Flixbus recuperato dai vigili del fuoco
«Ho fatto di tutto per salvare delle vite umane, ma mi è stata ritirata la patente. Ho bisogno di lavorare». Giuseppe Soave, il conducente del bus finito nella...

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«Ho fatto di tutto per salvare delle vite umane, ma mi è stata ritirata la patente. Ho bisogno di lavorare». Giuseppe Soave, il conducente del bus finito nella scarpata, racconta di essersi rimesso al guida del mezzo, partito da Lecce e diretto a Roma, da soli cinque minuti quando nel tratto in discesa e in curva dell'A16, tra i comuni di Vallata e Vallesaccarda alle 3.50 dello scorso 4 giugno, ha trovato davanti ai suoi occhi quattro auto incidentate senza nessun segnale che potesse avvertirlo del pericolo imminente. Giuseppe Soave, 63enne romano, rimane lucido nonostante l'inferno davanti ai suoi occhi. Trova delle auto vuote e abbandonate davanti al suo percorso. La prima auto che gli impedisce il passaggio è una Fiat che occupa la corsia di destra, sterza a sinistra e la prende di striscio. Ma sulla corsia di sorpasso c'è una Renault incidentata. La prende frontalmente. Perde un po' il controllo del bus e tenta di rimetterlo in carreggiata pesante. Ma il bus si inclina sulla destra. Con la parte posteriore trascina le barriere protettive sistemate sul bordo della carreggiata destra. Poi si ferma grazie alla vegetazione e a un albero dal grosso fusto. E allora che Giuseppe Soave pensa che bisogna fare in fretta. Teme che il mezzo possa andare in fiamme. Nonostante le urla e lo spavento di tutti gli occupanti, spegne il motore e con l'aiuto di un militare presente a bordo fa uscire tutti, uno alla volta per il finestrino.

Gli ultimi a mettersi in salvo sono lui e il suo collega, al quale è stata amputata la mano. Chiamano i soccorsi e si rendono conto che quegli attimi appena vissuti potevano trasformarsi in un'ennesima tragedia. Ma fortunatamente non è stato così. Le condizioni di tutti gli occupanti del mezzo sono discrete e nessuno è in pericolo di vita. Arrivano le ambulanze che trasportano i feriti in diversi ospedali irpini e le squadre dei caschi rossi. Saranno i vigili del fuoco del comando provinciale di Avellino a trovare il corpo senza di vita di Malik Fall, 27enne senegalese. Soave viene subito ascoltato dal pubblico ministero della procura di Benevento, affiancato dal suo avvocato Guerino Gazzella.

Dà il suo contributo affinché gli inquirenti possano ricostruire velocemente quanto accaduto sul quel tratto autostradale. Viene aperto un fascicolo d'inchiesta per omicidio e lesioni stradali. Oltre a Giuseppe Soave, vengono iscritti altre tre persone: l'attuale responsabile unico di procedimento di Autostrade spa Pasquale Golino, 56enne originario di Caserta, Enrico Onofrj 63enne di Ortona progettista di una ditta esterna che collabora con Aspi e Massimo Giulio Fornaci 69enne originario di Terni, ex funzionario di Aspi, responsabile del piano di progettazione e sostituzione delle barriere laterali. Quest'ultimo avrebbe curato il piano di sostituzione barriere nel 2018 per quel tratto di autostrada. Ora si attendono gli esiti dell'autopsia sul corpo di Malik Fall. Il conferimento incarico al medico legale Emilio D'Oro verrà effettuato il 21 giugno. Irreperibili ancora gli altri conducenti delle auto coinvolte nel primo incidente, ritrovate dagli agenti della polizia stradale tutte prive di assicurazione e cariche di merce contraffatta. 

 

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Il Mattino