Industria Italiana Autobus, è svolta: Invitalia e Ferrovie pronte a entrare

Industria Italiana Autobus, è svolta: Invitalia e Ferrovie pronte a entrare
Il polo unico nazionale di produzione degli autobus potrebbe andare verso una gestione a prevalenza pubblica. È il dato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il polo unico nazionale di produzione degli autobus potrebbe andare verso una gestione a prevalenza pubblica.


È il dato confortante che emerge dall'ennesimo confronto ministeriale sulla vertenza, che arriva alla vigilia dell'assemblea dei soci della Industria Italiana Autobus, chiamata a deliberare la necessaria ricapitalizzazione. L'appuntamento del dicastero di via Molise conferma la disponibilità di Invitalia ad entrare, attraverso il fondo Pmi, nel capitale sociale della Industria Italiana Autobus, con l'acquisizione di un massimo del 50% delle quote. Nel contempo, i vertici del gruppo Ferrovie dello Stato ribadiscono la propria manifestazione di interesse a partecipare al nuovo assetto societario, nel quale potrebbe esserci ancora Leonardo, i cui rappresentanti hanno annunciato la disponibilità a consolidare la propria partecipazione.
 
I rappresentanti di Invitalia e di Ferrovie dello Stato hanno formalizzato le loro intenzioni attraverso un documento ufficiale inviato alla Industria Italiana Autobus. Se i gestori del Fondo Pmi hanno già effettuato la due diligence (la verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un'azienda), il gruppo Ferrovie dello Stato potrebbe accorciare i tempi proprio grazie al lavoro svolto dai rappresentanti di Invitalia. Entrambe le disponibilità verrebbero a cadere nel caso in cui l'assemblea dei soci della Industria Italiana Autobus dovesse ratificare la mancata ricapitalizzazione e il conseguente passaggio alla fase di discontinuità, con la possibile messa in liquidazione. Per questo, una delegazione di lavoratori degli stabilimenti di Bologna e valle Ufita tornerà oggi a Roma, con l'obiettivo di mettere pressione ai soci affinché deliberino nella direzione tracciata nel corso del vertice ministeriale.

«Con l'incontro odierno è il commento ufficiale del Ministero dello sviluppo economico - sono stati messi in campo tutti gli strumenti utili al fine di proseguire nel percorso di rilancio e di consolidamento della produzione di autobus». Ci sono tutti i presupposti è il commento del deputato M5S Generoso Maraia per dare una soluzione positiva alla vertenza: c'è la volontà di innovare il profilo industriale dell'azienda tramite la produzione di veicoli ibridi, elettrici e ad idrogeno, nell'ottica di un efficientamento energetico del trasporto pubblico locale». Il parlamentare dei Cinque stelle evidenzia che è in corso la valutazione dei volumi di investimento. Invitalia ha fatto sapere di avere la piena volontà di confermare il contratto di sviluppo per lo stabilimento di valle Ufita, mentre il gruppo Ferrovie dello Stato ha annunciato la disponibilità a garantire il pagamento degli stipendi per i prossimi mesi».

Poche ore dopo interviene il sottosegretario irpino all'Interno Carlo Sibilia: «Quanto preannunciato qualche settimana fa dal vicepremier Luigi Di Maio per le sorti della ex Irisbus ha trovato conferma nel tavolo di oggi. Il Governo sta lavorando con fermezza non solo per risolvere la vertenza ma, soprattutto, per dare risposte certe ai lavoratori, fino ad oggi in balia delle decisioni poche chiare del precedente Governo che vedeva l'Irpinia come una zavorra. Invece stiamo lavorando tutti affinché in Irpinia si tornino a fabbricare autobus. Questione di mesi si potrebbe dire».

I rappresentanti sindacali e dei lavoratori mostrano soddisfazione. «Speriamo dice il segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco che l'assemblea dei soci della Industria Italiana Autobus accolga la soluzione prospettata. Il cambiamento della compagine societaria costituisce il presupposto per un rilancio effettivo dell'attività».


«Registriamo dichiarano poi il segretario nazionale Michele De Palma, il collega dell'Emilia Romagna Bruno Papignani ed il neo segretario dell'organizzazione irpina Giuseppe Morsa - il primo passo concreto verso la realizzazione del polo pubblico di produzione di autobus, che abbiamo proposto dall'inizio della vertenza». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il segretario della Ugl metalmeccanici Antonio Spera. «Siamo vicini alla svolta - dice - L'impegno pubblico è fondamentale per il rilancio delle due fabbriche per la produzione di autobus in Italia».
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino