Maltrattava la moglie, l'8 marzo condannato a due anni

Il tribunale di Avellino
Per i maltrattamenti che infliggeva alla famiglia condannato a due anni e due mesi di reclusione Giovanni Contino di Lioni. Il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Per i maltrattamenti che infliggeva alla famiglia condannato a due anni e due mesi di reclusione Giovanni Contino di Lioni.

Il processo per il 42enne ancora sottoposto alla misura di divieto di avvicinamento alla donna e difeso dall'avvocato Salvatore Rosania dopo tre udienze si è concluso l'8 marzo con una sentenza di condanna emessa dal tribunale di Avellino.

Nel corso del processo è emerso che l'uomo, fin dall'inizio della loro unione, si imponeva nella gestione delle questioni familiari con autorità ed eccesso di controllo sulla moglie - difesa dalle avvocatesse Anna Caserta e Angela Felicita Laudisi compiendo sistematicamente atti di vessazione, minacce e percosse, cagionandole uno stato di disagio continuo ed impedendole di vivere normali condizioni esistenziali.

In modo particolare, da quando la donna era stata costretta a trovarsi un lavoro da babysitter a causa delle ristrettezze economiche a cui la sottoponeva, fin dalla mattina le rivolgeva pesanti offese: «invece di andare a lavorare, vai a fare la p». Inoltre il giorno del compimento del suo 40esimo compleanno, al diniego della donna di preparargli il pranzo, l'afferrò per i capelli sferrandole dei pugni sulla testa e sul collo e affermando: «chissà quale giorno mi farai passare un guaio che ti uccido e ti tolgo davanti a me». In un altro episodio la donna appena rientrata in casa da lavoro, a causa del suo ritardo, fu minacciata con un coltello da cucina: «io ti tolgo davanti a me, non mi interessa di andare in galera tanto lì sto bene». La donna scappò a piedi di notte in una zona di campagna pur di fuggire dal marito violento.


Il pubblico ministero aveva chiesto tre anni di reclusione. La psicologa D'Avino ha definito «gravi i danni subiti dalla donna nel corso degli anni, con conseguenze significative sull'assetto psicologico e sulla personalità».
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino