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Dieci giorni dopo il voto amministrativo, e a due giorni dal consiglio comunale d’insediamento, il clima politico a Chianche resta incandescente. Gli strascichi polemici non sono stati ancora smaltiti e i veleni elettorali sono finiti sulle cantonate del borgo. Nelle bacheche sono apparsi manifesti funebri contro la lista sconfitta, «SiAmo Chianche», che ricordano la pluriennale batosta inflitta dai vincitori alla compagine dell’imprenditore Corrado Cecere, bersaglio prescelto dagli autori del necrologio pubblico. Il sindaco Carlo Grillo, rieletto con 214 voti di suffragio, di ritorno da Milano si è affrettato a prendere le distanze dalla «pasquinata» e a tendere la mano agli sconfitti apostrofati in malo modo.«Condanno il gesto- taglia corto l’architetto Grillo- anche se nelle piccole realtà locali simili goliardate post-elettorali fanno parte della diatriba politica. Poi tutto rientra e torna alla normalità».
Il Mattino