Michele Vignola è il nuovo coordinatore del Consiglio del Distretto idrico Calore Irpino. Nessuna sorpresa dal voto, dunque, anzi una conferma che va anche al di là...
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Dalla consegna delle candidature, firmata da 18 membri dell'assemblea, dunque, il sindaco di Solofra aggiunge altri 10 tasselli. In corso d'opera sono arrivati, nell'ordine, i consensi dei primi cittadini di Molinara, Guardia Sanframondi e Telese Terme. Raggiunti da quelli di Pontelandolfo, Sant'Agata dei Goti, Mugnano del Cardinale, Montemarano e Contrada. E, infine, dei due rappresentanti in quota Avellino, il sindaco di Mercogliano, Vittorio D'Alessio, e l'ingegnere Oreste Montano, ex dirigente dell'Alto Calore. Insomma, una maggioranza bulgara che si è cristallizzata ieri mattina nel seggio allestito nella sala Grasso di Palazzo Caracciolo, ad Avellino.
Prima delle operazioni di voto, un breve discorso da parte di Floriano Panza, sindaco di Guardia Sanframondi, e coordinatore facente funzioni, succeduto a Giovanni Colucci. «È una grande responsabilità dice Vignola subito dopo l'elezione che arriva in un momento cruciale. Dobbiamo immediatamente accelerare i tempi, dotarci di un regolamento, approvare il piano d'ambito del Distretto Calore Irpino che s'inserisce nel piano regionale e avviare le procedure per l'affidamento del servizio idrico integrato. Abbiamo la principale risorsa del Mezzogiorno, l'acqua, ma anche un ritardo da recuperare. Credo che l'acqua sia un bene comune e come tale vada difesa ma anche garantita a tutti. D'altro canto, però, non possiamo vivere il paradosso che dalle sorgenti irpine questa risorsa viene distribuita in Puglia, Campania e Basilicata e noi non abbiamo il quantitativo necessario al nostro fabbisogno. È evidente che bisogna attuare un riequilibrio con l'Acquedotto Pugliese. In questo, finora, il nostro territorio è stato penalizzato». Netta anche la posizione di Vignola sulla gestione pubblica dell'acqua. «La mia candidatura è nata in mezzo ai sindaci. Ci siamo dati una missione che è la difesa dell'acqua pubblica ma non a parole, con azioni concrete. Questo significa anche non nascondersi dietro alle difficoltà che hanno i gestori pre-esistenti. Penso in modo particolare, ma non solo, all'Alto Calore. Un giorno non si dovrà dire non ce l'ha fatta e dobbiamo per forza imboccare la strada dei privati. Non è questo il percorso che abbiamo in mente. Il nostro obiettivo è trovare soluzioni per salvaguardare la gestione pubblica dell'acqua. Staneremo chi non è d'accordo e troveremo i fondi che servono per risanare e rilanciare questo servizio vitale. A chiacchiere, tutti si proclamano favorevoli ma tra questi c'è anche chi fa in modo di far saltare il banco affinché si ricorra ai privati. L'Acs, quindi, ma non solo, va aiutato, sostenuto e difeso».
La prossima settimana l'insediamento del nuovo coordinatore e, probabilmente, già una prima riunione nel comitato ristretto dell'Eic insieme ai vertici degli altri 4 Ambiti e il presidente Luca Mascolo. Intanto, Vignola lavorerà per trovare una sede secondaria (la principale è ad Avellino presso l'ex Ato Calore Irpino) anche a Benevento e all'organizzazione di una serie di appuntamenti itineranti, forte di un consenso quasi unanime. «Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti i 195 sindaci delle due province e dei 30 componenti del Consiglio. L'acqua è un bene fondamentale e non ci sono bandiere di partito». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino