«Quando sono intervenuto ho pensato a mia figlia, di 7 anni. Poi sono andato via perché mi scadeva il permesso e non volevo incontrare i carabinieri. Ma dovevo farlo...
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Quel giorno stesso gli scadeva il permesso di soggiorno. Solo più tardi ha appreso dal suo avvocato che il 14 novembre prossimo dovrà presentarsi alla Questura di Pescara al colloquio per il prolungamento del documento. Nel frattempo può rimanere regolarmente in Italia. E ieri mattina, come riportato oggi sulla stampa locale, l'ambulante senegalese è stato ricevuto in comune dal sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci, e dall'assessore comunale Carla Zinni. «Ho voluto ringraziarlo - ha detto il sindaco - perché ha mostrato grande generosità. Cercheremo di aiutarlo: è un buon esempio di altruismo».
«È il minimo che dovevo fare perché sapevo intervenire in questa situazione di emergenza - dice Djibril all'ANSA - e non ci ho pensato un attimo di più: ogni secondo di ritardo poteva essere fatale.
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Il Mattino